Rasi (ex Direttore EMA): «Procedura UK su vaccino incauta ma rischi bassi»
«Vaccinare o non vaccinare, questo è il problema». È uno dei tanti commenti che hanno accompagnato sui social la notizia del primo uomo vaccinato in Uk contro il Covid-19 (la prima in assoluto è stata una donna di 90 anni) che si chiama William Shakespeare, omonimo del drammaturgo inglese. Ma è anche quel che si sta chiedendo, molto più pragmaticamente, L’autorità britannica di regolamentazione del farmaco (Mhra), la quale ha diramato un’allerta per chi ha una “storia significativa” di reazioni allergiche a cibo, medicine o vaccini.
A queste persone non dovrà essere somministrato il vaccino Pfizer/BioNTech contro il Covid-19. L’allerta arriva dopo che due operatori del sistema sanitario nazionale britannico, il Nhs, hanno manifestato reazioni avverse dopo che gli era stato somministrato il vaccino anti coronavirus. Entrambi gli operatori sanitari avevano, per l’appunto, una «storia significativa di allergie».
«Come accade comunemente con i nuovi vaccini – ha spiegato Stephen Powis, direttore del Sistema nazionale britannico –, l’Mhra ha consigliato a titolo precauzionale che le persone con una storia significativa di reazioni allergiche non ricevano questa vaccinazione dopo che due persone con un la storia di reazioni allergiche significative ha risposto negativamente ieri. Entrambi si stanno riprendendo ben».
La procedura di emergenza scelta da Uk per il via libera al vaccino contro Covid-19 avrebbe «un rischio molto basso, ma è un rischio da non prendere mai. Tra l’altro hanno fatto la valutazione solo su un lotto, quindi dovranno rifare lo stesso lavoro per i lotti successivi. Non è una buona idea prendere i dati che ti consegna l’industria, mettere il timbro e distribuire, anche se ci sono tutti i presupposti perché siano buoni e confermati. Viene meno quell’aspetto di garanzia». Così Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), durante un suo intervento alla trasmissione “Buongiorno” su SkyTg24.
«Il mio personale parere dunque e che in Uk siano stati incauti, è un piccolo azzardo, anche se il vaccino è un ‘trucco’ per far fare al sistema immunitario il lavoro del farmaco, quindi è raro che vada male».
L’Ema, ha spiegato, «sta facendo una revisione attenta di tutti i casi, a differenza dell’Uk, che ha messo il timbro su quello che ha consegnato l’industria. Stanno rivedendo anche il piano di produzione e di distribuzione a livello mondiale, ma dopo il 29 non c’è bisogno di attendere, infatti i primi di gennaio si partirà in Italia» con la somministrazione, sostiene l’esperto, che assicura: «Se c’è una sola cosa che non è stata vista, che non va, è molto probabile che due-trecento esperti dell’Ema la troveranno o daranno indicazioni più precise ad esempio diranno su chi non va usato e su chi è meglio usarlo. Queste cose hanno grande importanza a lungo termine, venti giorni non cambiano nulla se poi consentono alla campagna di essere svolta in modo efficace, continuo e veloce».
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