Dall’inizio dell’anno, in Giappone sono stati registrati oltre 170 nuovi casi di morbillo. È la crisi peggiore che il Paese è chiamato ad affrontare nell’ultimo decennio, che coinvolge 20 delle 47 prefetture nipponiche, e tra le cause c’è anche la religione. Quasi tutti i 49 casi registrati nella prefettura di Mia riguardano infatti membri del […]
Dall’inizio dell’anno, in Giappone sono stati registrati oltre 170 nuovi casi di morbillo. È la crisi peggiore che il Paese è chiamato ad affrontare nell’ultimo decennio, che coinvolge 20 delle 47 prefetture nipponiche, e tra le cause c’è anche la religione.
Quasi tutti i 49 casi registrati nella prefettura di Mia riguardano infatti membri del gruppo religioso Kyusei Shinkyo, per il quale i medicinali sono nocivi alla purificazione del corpo e dello spirito. Secondo quanto riportato dal New York Times, i pazienti che hanno contratto il morbillo in questa regione non erano adeguatamente vaccinati, e un loro incontro ha dato vita ad un vero e proprio focolaio: «Molti sono giovani e non avevano ricevuto entrambe le dosi, oppure le credenze dei genitori li avevano indotti a non vaccinarsi» ha detto il dottor Masaya Yamato del Rinku General Medical Center di Osaka.
Considerata la situazione, tuttavia, il gruppo religioso si è scusato pubblicamente sulla sua pagina Internet, precisando di voler seguire i consigli delle autorità sanitarie e far vaccinare i propri membri contro il morbillo o altre malattie infettive in modo da non causare problemi agli altri. Anche il ministro della Salute giapponese ha chiesto alla popolazione di vaccinarsi urgentemente e agli ospedali e alle strutture sanitarie di prendere tutte le misure preventive necessarie ad impedire un ulteriore peggioramento della situazione.
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