In Israele continua la vaccinazione di massa contro il Covid-19. E si pensa ad una serie di incentivi per convincere gli ortodossi a vaccinarsi
Oltre il 97% dei decessi per Covid avvenuti in Israele, nell’ultimo mese, riguardavano persone che non avevano ricevuto il vaccino. Questo è quanto ha dichiarato il Primo Ministro Netanyahu. A Gerusalemme, il più grande operatore sanitario israeliano – Clalit Health Service – domenica ha riportato un calo del 94% delle infezioni sintomatiche da Covid-19 tra 600 mila persone che hanno ricevuto due dosi del vaccino Pfizer. L’organizzazione per la Salute (HMO – Health Maintenance Organization), ha affermato che lo stesso gruppo ha anche il 92% di probabilità in meno di sviluppare malattie gravi a causa del virus. Il confronto è stato effettuato con un gruppo della stessa dimensione, che non aveva ricevuto il vaccino. Questo «mostra inequivocabilmente che il vaccino contro il coronavirus di Pfizer è estremamente efficace una settimana dopo la seconda dose», ha affermato il professor Ran Balicer, che è Chief Innovation Officer per Clalit.
Dal lancio della sua campagna vaccinale anti-Covid a dicembre, oltre un quarto della popolazione – 2,5 milioni di persone – ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino Pfizer-BioNTech, secondo il Ministero della Salute. Oltre il 42% ha ricevuto la prima dose. Attualmente non esiste un vaccino approvato per i bambini sotto i 16 anni, che rappresentano circa un quarto della popolazione israeliana. Esclusi gli adolescenti, le percentuali di vaccinazione sono tra le più alte al mondo e molti paesi stanno guardando all’esperienza israeliana per capire cosa ci aspetta in futuro.
A febbraio, Israele ha registrato una media di poco più di 106 mila vaccinazioni al giorno, in calo rispetto alla media giornaliera di gennaio di oltre 127 mila al giorno, secondo le statistiche del Ministero della Salute riportate da Associated Press. Israele, che conta 9,3 milioni di abitanti, ha segnalato oltre 5 mila nuovi casi di Covid-19 al giorno nell’ultima settimana, secondo il Ministero. In totale, il paese ha registrato oltre 723 mila casi di Covid-19 dall’inizio della pandemia e quasi 5.400 morti.
Ma è necessario puntualizzare che una parte della popolazione è reticente al vaccino. Soprattutto gli ortodossi. Per convincere le persone a farsi vaccinare, il Governo sta valutando se concedere alle persone vaccinate accessi speciali per gli eventi pubblici (come i concerti), ma anche il semplice ristorante. Costringendo quelli che rifiutano il vaccino a sottoporsi a scomodi test Covid ogni due giorni.
Non solo: il Ministro della Salute ha proposto la stessa identica misura per i dipendenti che non vogliono vaccinarsi, ma che hanno contatti stretti con il pubblico, come insegnanti e autisti di autobus. «Gli insegnanti che non vengono vaccinati sono responsabili di correre rischi inutili per la salute degli studenti e falliscono nel loro ruolo più importante: proteggere i bambini», ha detto il Ministro della Salute, Yuli Edelstein, all’Associated Press.
Per quanto riguarda gli incentivi, nelle prossime due settimane il governo quindi dovrebbe concedere agli israeliani vaccinati l’ingresso in hotel, musei, ristoranti, piscine, centri commerciali e partite sportive. Insomma, un “passaporto verde”, ovvero un’app con la quale si intende anche consentire i viaggi internazionali senza quarantena verso la Grecia, che ha firmato un accordo di viaggio con Israele la scorsa settimana. «Torneremo in vita con il passaporto verde», ha detto Netanyahu della proposta. Mentre continua incessante la vaccinazione di massa nel paese.
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