Quasi 600 giorni di chiusure, dal 20 marzo 2020, ora finalmente gli australiani che non tornavano a casa dall’inizio della pandemia hanno potuto riabbracciarsi. Una delle più dure misure anti-Covid nel mondo
Seicento lunghissimi giorni di chiusura per Covid e ora finalmente l’Australia torna ad aprire i confini. Il 20 marzo 2020 era stato l’ultimo giorno utile per viaggiare e spostarsi e da allora una delle chiusure più severe del mondo è andata avanti per proteggere gli australiani dal virus. Molti abbracci e volti commossi all’aeroporto di Sydney tra parenti e amici che non si vedevano da oltre 19 mesi.
Il limite severo infatti, valeva anche per i tantissimi australiani residenti all’estero, che non sono riusciti a tornare in patria salvo condizioni estremamente necessarie e con l’obbligo di rimanere in hotel in quarantena, a loro spese, per 14 giorni almeno. Con l’eccezione delle città di Melbourne e Sydney, che hanno allentano un po’ prima queste misure ma solo per i viaggiatori vaccinati con ciclo completo. «Il paese è pronto a decollare, un grande giorno per l’Australia», ha scritto sui suoi social il primo ministro Scott Morrison, che ha festeggiato con i suoi cittadini la fine di quella che è stata indubbiamente la misura più dura per tutti.
La politica australiana nella gestione della pandemia continua comunque a pretendere una situazione a rischio zero per i propri cittadini. Secondo le ultime notizie riportare dal Guardian, dovrebbe seguire la decisione statunitense e cominciare a vaccinare i 4 milioni di bambini da 5 a 11 anni con Pfizer prima della fine dell’anno. Lo scorso 29 ottobre la Federal Drug Administration ha approvato l’uso di Comirnaty per i più piccoli e, se all’approvazione seguirà il sì degli US Centres for Disease Control, diventerà immediatamente somministrabile per oltre 28 milioni di bambini statunitensi.
Anche la Thailandia, che aveva seguito l’Australia nella politica delle frontiere chiuse, ha deciso di riaprire per i vaccinati in concomitanza ha annunciato la BBC. Il governo di Bangkok ha fatto sapere che l’intento è quello di riportare il numero dei turisti a 15 milioni annuali (prima della pandemia erano 40), dato che queste chiusure hanno fortemente influenzato l’andamento economico del paese che ne traeva miliardi di dollari di profitto. I contagi sono ancora alti però, oltre 10mila al giorno e solo il 42% di popolazione vaccinata.
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