Per la prima volta un paese europeo torna tra i territori con più contagi. Oms avverte il mondo, ancora tanti sono esposti al virus
Centinaia di milioni di casi Covid “ignoti” nel mondo, molto dei più dei 35 milioni censiti dai conteggi ufficiali. Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della Sanità, illustrate da Mike Ryan dell’executive board, circa il 10% della popolazione mondiale sarebbe già stato infettato. E nonostante numeri di questo tipo sembrino altissimi, il risultato è che comunque oltre metà del mondo è ancora esposto al virus.
Nella scorsa settimana «il 60% dei nuovi casi globali» di coronavirus si è concentrato in «cinque Paesi: India, Stati Uniti, Brasile, Argentina e Francia». Per la prima volta uno stato europeo rientra nella classifica. «Israele, invece, ha registrato la più alta incidenza: 3.717 nuovi casi per un milione di abitanti», aggiunge l’agenzia Onu per la salute.
«In diversi Paesi il numero di nuovi casi sta aumentando ancora e in molti – soprattutto all’interno della Regione Europea – la seconda ondata sta superando i picchi precedenti». Una tendenza che preoccupa, in quanto la speranza di un autunno meno difficile della primavera sembra ormai lontana. Anche se «questo fenomeno può essere in parte attribuito ai miglioramenti nelle capacità di sorveglianza nel corso del tempo».
«Il numero di nuovi casi a settimana è rimasto stabile a 2 milioni nelle ultime tre settimane», spiega ancora l’agenzia Onu per la salute, per un totale di 34,8 milioni di contagi. Ancora bassa l’età dei nuovi contagiati, rispettando il trend che si era creato nelle ultime settimane. «La percentuale più alta di contagi è stata segnalata nella fascia di età 25-39 anni negli ultimi sette giorni, con circa il 50% dei casi nella fascia di età 25-64 anni – il report dell’Oms -. Mentre le percentuali di decessi aumentano con l’età e circa il 75% dei morti si verificano in soggetti di età pari o superiore a 65 anni».
Sebbene a livello globale il numero di nuovi casi fosse simile al numero rilevato nella settimana precedente, c’è una notevole variazione Paese per Paese. «In diversi Stati, il numero di nuovi contagi è di nuovo in aumento. In altri abbiamo assistito a un graduale calo dei nuovi casi dai picchi precedenti di agosto, per esempio in Brasile, Colombia e Perù», illustra l’agenzia Onu.
In India e nelle Filippine, dopo settimane al rialzo, il numero di nuovi casi sembra essersi stabilizzato, ma si segnalano ancora numeri elevati. «Ci sono anche esempi di Paesi che hanno mostrato costantemente un’incidenza crescente man mano che la loro prima ondata continua, tra cui Indonesia (sebbene con un leggero calo questa settimana), Iraq, e Myanmar. Il Sudafrica e l’Australia nel mondo- conclude l’Oms – sono esempi di Paesi che sono riusciti con successo a ridurre il numero di nuovi casi e hanno visto forti riduzioni rispetto ai picchi precedenti».
Iscriviti alla newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato