In base al nuovo servizio Cpcs (Community pharmacy consultation service), attivo in duemila città, chi chiama il numero di emergenza 111 può essere dirottato sul più vicine farmacie per problemi di salute minori
Utilizzare le farmacie per ridurre l’affollamento dei Pronto soccorso. L’idea è del servizio sanitario inglese, l’Nhs, che ha lanciato il nuovo servizio Cpcs (Community pharmacy consultation service): l’obiettivo è di aiutare i pazienti con problemi di salute minori o che necessitano di medicinali a recarsi nelle farmacie di comunità che hanno aderito ed evitare così che vadano al Pronto soccorso.
Secondo la rivista ‘Pharmaceutical Journal‘ ha già aderito all’iniziativa la metà degli esercizi. In base a questa sperimentazione, in alcune città del Regno Unito chi chiama il 111, il numero di emergenza inglese, potrà essere dirottato sulle farmacie più vicine. Jo Churchill, ministro della Sanità, ha affermato alla Camera dei Comuni che duemila farmacie si erano iscritte per offrire il servizio. La metà, appunto, della stima fatta dall’Nhs di 4mila farmacie necessarie per frenare la pressione di cure sui dipartimenti di emergenza-urgenza.
Il meccanismo è stato descritto sul sito dell’Ordine dei Farmacisti di Roma: la chiamata di un paziente non grave al 111 viene vagliata da un operatore qualificato che – valutata la situazione – può dirottarlo per una consultazione verso una farmacia di comunità, anziché indirizzarlo verso altre destinazioni (appuntamento medico urgente, appuntamento fuori orario col medico di famiglia, pronto soccorso) che sarebbero sovradimensionate rispetto alle necessità espresse dal paziente in quel momento.
Il sistema è completamente informatizzato e gli stessi operatori del 111 hanno cura di comunicare alla farmacia l’arrivo del paziente, che dovrà essere accolto dal farmacista in uno spazio adeguato per svolgere un consulto. Il farmacista potrà, in ogni caso, anche avvalersi di una consulenza telefonica da parte del medico. Il servizio (dal quale sono esclusi i bambini al di sotto dei 2 anni) prevede un costo medio di 14 sterline, nel quale trova capienza il compenso riconosciuto al farmacista per una prestazione professionale capace di ridurre il ricorso a prestazioni Nhs che produrrebbero certamente costi maggiori.