I rilievi della Commissione allo “Schema di relazione sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund”. Il relatore Nicola Provenza: «Sapremo essere all’altezza di questa nuova fase, dopo un periodo così difficile, se metteremo in campo emozione, passione e capacità di innovare»
La Commissione Affari Sociali dà parere favorevole allo “Schema di relazione sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund” elaborato dalla Commissione V Bilancio, Tesoro e Programmazione di Montecitorio. Lo fa però con alcuni importanti rilievi contenuti nella relazione elaborata dal relatore Nicola Provenza (M5S) e che toccano tutti i principali aspetti di rilancio della sanità che sono stati enunciati nelle settimane precedenti dal Ministro della Salute Roberto Speranza.
«L’utilizzo del Recovery Fund – si legge nella relazione – dovrà essere necessariamente proteso, per quanto attiene al capitolo “Salute”, alla realizzazione di un nuovo modello organizzativo dell’offerta assistenziale, vicina al cittadino, anche in assenza di malattia, e imperniata sul concetto di prevenzione e di promozione della salute, attraverso una logica intersettoriale, in tutte le politiche pubbliche quale condizione imprescindibile per costruire una sostenibile sanità pubblica del futuro».+
Disco verde per gli obiettivi, a partire dall’impegno allo sviluppo della sanità di prossimità, a una più forte integrazione tra politiche sanitarie, sociali e ambientali, alla digitalizzazione dell’assistenza medica e dei servizi di prevenzione, alla promozione del fascicolo sanitario elettronico e della telemedicina, al sostegno alla ricerca medica, immunologica e farmaceutica, ad eliminare le disparità di genere, le disuguaglianze e le disparità a livello territoriale in termini di reddito, occupazione e livelli di scolarizzazione, evitando che tali disparità si aggravino in conseguenza della pandemia».
Medicina territoriale, assistenza domiciliare e telemedicina sono alcune delle priorità indicate dal relatore Nicola Provenza: «Al fine di superare il concetto di ospedalizzazione come principale intervento assistenziale – spiega Provenza – dobbiamo assicurare l’organizzazione di una nuova rete territoriale di assistenza che comporti un ripensamento dell’intera offerta sanitaria e socio-sanitaria, mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e socio-sanitari di tipologia e livelli diversi».
«Un ruolo chiave, insieme al fascicolo sanitario elettronico, è rappresentato dalla telemedicina, che rappresenta uno strumento in grado di promuovere operativamente la gestione del percorso assistenziale (PDTA) e, al tempo stesso, di orientare una rimodulazione del sistema della medicina territoriale, sebbene l’innovazione digitale non vada intesa come sostitutiva del rapporto medico-paziente, che rimane condizione irrinunciabile» spiega Provenza. Che aggiunge: «Sapremo essere all’altezza di questa nuova fase, dopo un periodo così difficile, se metteremo in campo emozione, passione e capacità di innovare i nostri progetti e le nostre azioni».
Sono diversi i punti che la Commissione Affari Sociali chiede di integrare, come ad esempio quello sulle diseguaglianze sociali e gli interventi a favore della disabilità. «Tali linee di indirizzo – si legge nella relazione – non possono considerarsi esaustive in quanto occorre implementare, come sarà meglio specificato attraverso i rilievi, i temi legati alle politiche sociali, considerando le pesanti ricadute della pandemia sulle disparità già esistenti, come è emerso anche dal ciclo di audizioni che si sono svolte presso la Commissione Affari sociali tra il 15 luglio e il 23 settembre 2020 sul tema delle ricadute sociali dell’emergenza epidemiologica, con particolare riferimento alle problematiche dell’infanzia, degli anziani e delle persone con disabilità».
Il documento approvato dalla Commissione presieduta da Marialucia Lorefice entra nel dettaglio degli interventi: si parte dalla telemedicina e dagli «investimenti nella formazione e nell’aggiornamento degli operatori sanitari per l’utilizzo di tali strumenti digitali».
Per prevenire le pandemie del futuro e non farci trovare impreparati occorre investire «nella formazione e nell’alfabetizzazione sulla gestione dei rischi pandemici e creare strutture permanenti di monitoraggio e contenimento delle insorgenze pandemiche, istituendo altresì una rete nazionale di centri dedicati allo studio, alla messa a punto di soluzioni terapeutiche, diagnostiche e preventive, per combattere, anche attraverso la cooperazione internazionale, ogni minaccia pandemica».
Nel rilancio della medicina territoriale si punta «sulle equipe multidisciplinari composte da figure sanitarie e socio-sanitarie tra le quali medici, infermieri, psicologi, operatori sociosanitari e fisioterapisti».
Si chiede inoltre di incentivare «l’educazione ai corretti stili di vita, alla corretta alimentazione e all’attività fisica» e di puntare «sul concetto di prevenzione secondaria (screening), attraverso un potenziamento dei dipartimenti di prevenzione».
Sulle cure domiciliari, priorità anche del Ministro Speranza, si propone «un maggior sostegno alla domiciliarità dei pazienti cronici, fragili e non autosufficienti, e la promozione dell’invecchiamento attivo».
Altro obiettivo è quello di «garantire l’omogeneità del diritto alla salute su tutto il territorio nazionale, anche attraverso il finanziamento perequato di investimenti strutturali e il contrasto ai flussi sistematici di mobilità passiva».
La Commissione Affari Sociali propone poi di adeguare i livelli essenziali di assistenza (LEA) alle nuove emergenze sanitarie «assicurando, anche mediante l’adozione del nuovo Nomenclatore tariffario, che tutte le prestazioni siano effettivamente esigibili dai cittadini».
Sulle malattie rare si chiede, nell’ambito del finanziamento della ricerca, di prevedere «una sezione relativa al potenziamento dei dipartimenti italiani afferenti alle “rete europea di ricerca nell’ambito delle malattie rare” nonché della ricerca nel campo delle protesi e delle attrezzature robotiche».
Altri temi sono la problematica legata all’antibiotico-resistenza, per cui si chiede una rete di sorveglianza per un sistema sanitario nazionale ed europeo più resiliente.
La Commissione chiede inoltre l’aumento dei «posti letto di neuropsichiatria infantile e il relativo percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale».
Sul sociale fari puntati sulla disabilità: il suggerimento è quello di «implementare le politiche volte a consentire la piena attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, destinando una specifica quota delle risorse per garantire l’accessibilità agli edifici privati e pubblici e a tutti i servizi».
Infine, una prescrizione anche per i caregiver: si punta alla «ridefinizione dei carichi di cura e di lavoro dei componenti del nucleo familiare, ivi inclusi gli assistenti alle persone non autosufficienti a domicilio, al fine di superare le disuguaglianze che l’emergenza pandemica ha evidenziato in modo ancora più drammatico».