Ecco i contenuti del testo approvato approvato lo scorso 9 luglio dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato. Gianfranco Rufa (Lega): «Si è arrivati ad un inasprimento delle pene proprio a dar ragione a quello che è un ruolo importante che il personale nelle strutture sanitarie»
Aggressioni verbali, fisiche oppure psicologiche, è un quadro allarmante quello che si delinea per il personale della sanità italiana. Un fenomeno che colpisce tutte le strutture ospedaliere da Nord a Sud e in particolar modo le Unità Operative di Emergenza e Urgenza, dove le criticità del contesto espongono maggiormente i lavoratori alle intemperanze dell’utenza.
Per arginare quella che è stata definita più volte dallo stesso ministro della Salute, Giulia Grillo “un’emergenza”, è stato presentato un disegno di legge, il n. 867 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, approvato in Commissione Igiene e Sanità del Senato lo scorso 9 luglio 2019.
Si tratta di «una necessità nelle strutture socio-sanitarie – ha spiegato ai microfoni di Sanità e Informazione il senatore della Lega e relatore del testo, Gianfranco Rufa – un provvedimento doveroso per le persone che lavorano e mettono in gioco la loro vita per salvare vite. Non è giusto che vengano offesi, malmenati e maltrattati. C’è stata per altro una discussione molto costruttiva nella Commissione Sanità. Alla fine, si è arrivati ad un inasprimento delle pene, un riconoscimento di un ruolo importante del personale nelle strutture sanitarie».
Tra le novità del disegno di legge licenziato dalla Commissione c’è proprio un emendamento dell’esponente della Lega, Gianfranco Rufa che inasprisce le pene, fino a 16 anni di carcere, per chi usa violenza ai danni di un operatore sanitario. La proposta prevede nello specifico la modifica dell’articolo 583-quater del codice penale: “Lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive”. Nell’ipotesi di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, le lesioni gravi sono punite con la reclusione da quattro a dieci anni; le lesioni gravissime, con la reclusione da otto a sedici anni. Pene che ora saranno applicate anche in caso di lesioni personali cagionate a personale esercente la professione sanitaria o a incaricati di pubblico servizio, nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate.
«A breve comincerà la discussione in Aula», continua il senatore indicando come possibile deadline la prossima settimana. «Abbiamo anche inserito un Osservatorio in grado di andare a valutare quelle che sono le percentuali di violenze che in questi ultimi anni sono ricorrenti per cercare un ulteriore rimedio».
Riguardo a possibili modifiche del testo una volta che varcherà la soglia dell’aula del Senato, Rufa si dice tranquillo. «Non penso, perché il disegno di legge è abbastanza completo, quindi si spera che si arrivi subito ad una definizione». Anche perché il disegno di legge contiene soluzioni presentate precedentemente sia dal Partito Democratico con la proposta del deputato Paolo Siani, sia da LeU con un progetto di legge a prima firma Michela Rostan. «Assolutamente è un merito della Commissione Sanità – lo ribadisce il senatore Rufa rispetto alla condivisione di intenti -. Dico sempre che quando hai una buona opposizione riesci a fare un buon governo. L’importante è che questo Governo l’abbia portato in Aula e che si voti»