Sono già diverse le proposte depositate in Parlamento volte a contrastare il fenomeno. «Sia noi della Lega che il Ministro Grillo – spiega ai nostri microfoni il membro della Commissione Affari Sociali della Camera – siamo molto sensibili all’argomento. Sono convinta che questo esecutivo riuscirà ad ottenere qualcosa di positivo»
Inasprimento delle pene, presidi di forze dell’ordine all’interno degli ospedali di primo e secondo livello e trasferimento delle guardie mediche che si trovano in posti isolati in contesti più popolati. Sono queste alcune delle possibili soluzioni per cercare di contrastare un fenomeno che ha raggiunto livelli allarmanti. Parliamo delle aggressioni al personale medico e sanitario, al centro del dibattito pubblico dopo gli ultimi episodi di violenza. Ne abbiamo discusso con l’Onorevole Sara Foscolo (Lega), membro della Commissione Affari Sociali alla Camera. L’Onorevole Foscolo è infatti tra i firmatari di una proposta di legge che si occupa proprio di questo problema.
Onorevole Foscolo, parliamo di un tema di grande attualità e di una delle problematiche più sentite dai medici: le aggressioni al personale sanitario. Esistono diversi progetti di legge in materia. Pensa si possa arrivare ad una soluzione unica che contempli varie proposte?
«Sicuramente sì. Noi, come gruppo Lega, siamo molto sensibili a questo argomento che purtroppo è diventato di grande attualità, visto che ogni giorno si leggono notizie di aggressioni agli operatori del settore sanitario. Anche noi abbiamo presentato una proposta di legge firmata dalla sottoscritta, dall’Onorevole Piastra, dal nostro Presidente Molinari e dal Capogruppo in Commissione Affari Sociali Panizzut per cercare di limitare questo fenomeno. Fortunatamente, anche il Ministro Grillo è sensibile alla questione, tant’è vero che il Governo ha presentato una proposta, già passata al Consiglio dei Ministri. Quindi senza dubbio con questo esecutivo si riuscirà ad ottenere qualcosa. Ovviamente, questa proposta di legge arriverà anche nella nostra Commissione, quindi speriamo che si possa arrivare al più presto ad una soluzione, perché è un’emergenza anche nella Regione da cui provengo io [la Liguria, nda]. Si è verificato anche il caso di un medico ucciso da un paziente a Sanremo, quindi speriamo che l’iter sia il più breve possibile per non leggere più notizie di questo tipo».
La proposta del Ministro è volta ad aggravare le pene ma gli operatori chiedono qualcosa in più, come ad esempio una equiparazione tra pubblico ufficiale e medico. Verso quale direzione va la vostra proposta?
«Ovviamente il primo passo è aggravare le pene, senza dubbio. C’è poi anche la proposta di prevedere un presidio delle forze dell’ordine negli ospedali di primo e secondo livello, composto di un ufficiale e almeno due agenti. Si può inoltre valutare di spostare le guardie mediche in posti più sicuri, perché spesso e volentieri il medico si trova da solo, senza neanche l’autista, in posti isolati e quindi alla mercé di qualunque malintenzionato».
Un’altra proposta è il Daspo per i violenti dagli ospedali e dai luoghi di cura. Cosa ne pensa?
«La nostra Costituzione non ci permette di togliere l’assistenza sanitaria a nessun cittadino, quindi probabilmente sarà una cosa impossibile».