Sanità 7 Maggio 2019 12:01

Al Campus Bio -Medico di Roma il Rabbino Capo Di Segni racconta la cucina Kosher

Dal divieto di mangiare alcuni animali, a quello di mescolare carne e latticini nello stesso pasto. Ma anche regole sulla consumazione di alcune specie marine e norme specifiche sulla produzione del vino. È la Kasherut, la complessa normativa sul cibo che da tremila anni gli ebrei osservanti di tutto il mondo seguono. Dei suoi aspetti […]

Dal divieto di mangiare alcuni animali, a quello di mescolare carne e latticini nello stesso pasto. Ma anche regole sulla consumazione di alcune specie marine e norme specifiche sulla produzione del vino. È la Kasherut, la complessa normativa sul cibo che da tremila anni gli ebrei osservanti di tutto il mondo seguono.

Dei suoi aspetti tecnico scientifici ha parlato il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Di Segni durante il seminario intitolato “La Cucina Kosher”, che si è svolto nell’ambito del Corso di Bioetica della Nutrizione – SANUM del Campus Bio-Medico di Roma. All’evento ha partecipato anche Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, che ha parlato della cucina Kosher come “cucina delle feste”, insieme al Presidente dell’Università Campus Bio-Medico Felice Barela.

Che siano esigenze dettate dalla cultura o dalla religione, come nel caso della cucina Kasher, o per semplici scelte personali, come i vegetariani e i vegani, quello delle esigenze nutrizionali specifiche dei pazienti ricoverati in ospedale è un aspetto su cui il Policlinico Campus Bio-Medico di Roma mostra da sempre un particolare interesse.

L’attenzione alle specifiche esigenze nutrizionali è un fattore che riduce drasticamente la degenza dei pazienti in ospedale e il rischio di nuovi ricoveri una volta dimessi.

Ogni giorno sono circa 600 i pasti serviti dal policlinico, divisi in 40 diete specifiche. Diete che possono essere personalizzate secondo le specifiche esigenze del paziente. Per esempio: se un paziente ricoverato è sia diabetico che intollerante al lattosio, il dietista prescriverà una ricetta mirata che tenga conto di entrambe le problematiche. Discorso analogo viene fatto per le esigenze culturali e religiose.

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