I tre quarti dei decessi dovuti a incidenti, violenze o malattie legati all’abuso di alcol colpisce gli uomini. Nel Vecchio Continente le percentuali più alte. Tutti i dati emersi dal “Global status report on alcohol and health 2018”
Il consumo dannoso di alcol uccide ogni anno tre milioni di persone nel mondo. Significa che una morte su venti è dovuta all’alcol. Tre quarti, sono uomini. Il 28% dei decessi legati all’alcol è dovuto a incidenti stradali, autolesionismo o aggressioni fisiche; il 21% è legato a problemi digestivi, il 19% a malattie cardiovascolari e i rimanenti a malattie infettive, cancro, disturbi mentali o altre patologie. Sono i dati emersi dal “Global status report on alcohol and health 2018” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
I NUMERI
Nel mondo, 237 milioni di uomini e 46 milioni di donne soffrono di problemi dovuti all’abuso di alcol. Particolarmente allarmante la situazione dell’Europa, che registra il consumo di alcol pro capite più alto: nonostante la diminuzione del 10% dal 2010 ad oggi, il 14,8% degli uomini ed il 3,5% delle donne con problemi legati all’alcol sono del Vecchio Continente. Percentuali seguite dall’America (11,5% di uomini e 5,1% di donne), a conferma della maggiore incidenza dei problemi legati all’alcol nei Paesi ad alto reddito. Ma per i prossimi dieci anni è previsto un aumento del consumo a livello globale.
ATTENZIONE AGLI ADOLESCENTI
Il 27% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni beve abitualmente. Percentuali che salgono sensibilmente se il focus viene spostato dal mondo all’Europa (44%), le Americhe (38%) o il Pacifico Occidentale (38%). Molte scuole, inoltre, denunciano che in diversi paesi si inizia a bere prima dei 15 anni, con differenze molto lievi tra femmine e maschi.
QUANTO E QUALE ALCOL BEVIAMO?
In media, chi consuma alcol abitualmente assume 33 grammi di alcol puro al giorno, corrispondenti a due bicchieri di vino, una bottiglia grande di birra o due shot di superalcolici. Sono proprio i superalcolici ad essere preferiti da chi beve: il 45% dell’alcol assunto nel mondo è sotto forma di superalcolici, seguiti da birra (34%) e dal vino (12%). Da evidenziare che in Europa il consumo di superalcolici è diminuito del 3% a fronte di un aumento del consumo di vino e birra.
LE REAZIONI DELL’OMS
«È giunta l’ora di agire per prevenire questa minaccia pericolosa per lo sviluppo di società in salute – ha dichiarato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus -. Ancora troppe persone, famiglie e comunità subiscono le conseguenze dell’abuso di alcol attraverso violenze, lesioni, problemi legati alla salute mentale e mentali come il cancro o gli ictus».
«Tutti i Paesi – ha aggiunto Vladimir Poznyak, coordinatore dell’area dell’OMS dedicata alla gestione dell’abuso di sostanze -. Azioni efficaci ed efficienti possono consistere nell’aumento delle tasse sugli alcolici, divieti o restrizioni sulle pubblicità e la diminuzione della disponibilità di alcol».
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