Le utilizzano l’80% dei medici: ne beneficiano i pazienti e anche l’economia
Otto medici su dieci utilizzano le App per la loro professione. Ovviamente questo avviene negli Stati Uniti, dove l’utilizzo delle nuove tecnologie è già talmente diffuso da giustificare una percentuale così elevata.
E anche molto lontana dalla realtà europea e da quella italiana, dove – nonostante investimenti e progressi – non si va oltre la soglia del 60%. Per i camici bianchi americani è diventato un must visualizzare contenuti professionali sullo smartphone o sul tablet. Ed è in crescita anche l’e-prescribing, ovvero la prescrizione dei farmaci e la verifica delle interazioni. Tra i principali “effetti collaterali” del ricorso alle App per la professione medica ci sono gli importanti risvolti economici: molte aziende, sempre negli States, stanno manifestando forte interesse e ciò è testimoniato anche da un investimento sul settore, che nel 2014 è stato di 6,5 miliardi di dollari con un incremento del 125% rispetto all’anno precedente.
La rivoluzione copernicana che sta investendo la tecno-salute, ormai su scala globale, dimostra di avere delle potenzialità enormi anche per il rilancio economico della professione, senza restare circoscritta nel triangolo comunque virtuoso costituito da Mobile Health, Telemedicina e Fascicolo Sanitario Elettronico. La tecnologia, applicata in sanità, alza il livello qualitativo delle cure, migliora la comunicazione e l’interazione medico-paziente e pare in grado pure di dare una scossa all’industria di settore e consentire ai professionisti di fronteggiare la crisi. E di farlo con una fiducia rinnovata dalle innovative strumentazioni, che vanno ad aggiungersi – e non a sostituirsi – al bisturi e agli altri “ferri” del mestiere; e soprattutto alla professionalità e alle capacità intuitive, che neppure il più avanzato sistema operativo è in grado di riprodurre.
Afferrata la grande opportunità, ora sono proprio i medici ad aver “preso per le corna il toro” innescando la miccia e facendo da traino: negli Stati Uniti solo il 16% non ha ancora installato software dedicati sui propri dispositivi mobili: soltanto un anno prima erano il 33%. I contenuti maggiormente consultati sono di tipo clinico e specialistico (61%), seguiti da informazioni sui farmaci (53%). La tendenza più rilevante, emersa nello scorso anno, è però l’impennata di accessi – attraverso device mobili – alle cartelle cliniche elettroniche; mentre un medico su due si è già “convertito” alle prescrizioni elettroniche. Difficile per il resto del mondo tenere il passo degli americani, ma è ipotizzabile che – anche in questo ambito – in Europa ed in Italia arriverà presto l’onda lunga di questa rivoluzione. D’altronde appare inevitabile cedere alla possibilità di far decollare la propria professione afferrando il volano di App e nuove tecnologie.