Sanità 24 Febbraio 2015 14:28

La sanità americana “scoppia di salute” grazie alle App

Le utilizzano l’80% dei medici: ne beneficiano i pazienti e anche l’economia

La sanità americana “scoppia di salute” grazie alle App

Otto medici su dieci utilizzano le App per la loro professione. Ovviamente questo avviene negli Stati Uniti, dove l’utilizzo delle nuove tecnologie è già talmente diffuso da giustificare una percentuale così elevata.

E anche molto lontana dalla realtà europea e da quella italiana, dove – nonostante investimenti e progressi –  non si va oltre la soglia del 60%. Per i camici bianchi americani è diventato un must visualizzare contenuti professionali sullo smartphone o sul tablet. Ed è in crescita anche l’e-prescribing, ovvero la prescrizione dei farmaci e la verifica delle interazioni. Tra i principali “effetti collaterali” del ricorso alle App per la professione medica ci sono gli importanti risvolti economici: molte aziende, sempre negli States, stanno manifestando forte interesse e ciò è testimoniato anche da un investimento sul settore, che nel 2014 è stato di 6,5 miliardi di dollari con un incremento del 125% rispetto all’anno precedente.

La rivoluzione copernicana che sta investendo la tecno-salute, ormai su scala globale, dimostra di avere delle potenzialità enormi anche per il rilancio economico della professione, senza restare circoscritta nel triangolo comunque virtuoso costituito da Mobile Health, Telemedicina e Fascicolo Sanitario Elettronico. La tecnologia, applicata in sanità, alza il livello qualitativo delle cure, migliora la comunicazione e l’interazione medico-paziente e pare in grado pure di dare una scossa all’industria di settore e consentire ai professionisti di fronteggiare la crisi. E di farlo con una fiducia rinnovata dalle innovative strumentazioni, che vanno ad aggiungersi – e non a sostituirsi – al bisturi e agli altri “ferri” del mestiere; e soprattutto alla professionalità e alle capacità intuitive, che neppure il più avanzato sistema operativo è in grado di riprodurre.

Afferrata la grande opportunità, ora sono proprio i medici ad aver “preso per le corna il toro” innescando la miccia e facendo da traino: negli Stati Uniti solo il 16% non ha ancora installato software dedicati sui propri dispositivi mobili: soltanto un anno prima erano il 33%. I contenuti maggiormente consultati sono di tipo clinico e specialistico (61%), seguiti da informazioni sui farmaci (53%). La tendenza più rilevante, emersa nello scorso anno, è però l’impennata di accessi – attraverso device mobili – alle cartelle cliniche elettroniche; mentre un medico su due si è già “convertito” alle prescrizioni elettroniche. Difficile per il resto del mondo tenere il passo degli americani, ma è ipotizzabile che – anche in questo ambito – in Europa ed in Italia arriverà presto l’onda lunga di questa rivoluzione. D’altronde appare inevitabile cedere alla possibilità di far decollare la propria professione afferrando il volano di App e nuove tecnologie.

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