Valorizzare il ruolo e la partecipazione dei medici specialisti nelle strutture territoriali, a partire dalle Case della Salute, per migliorare la continuità dell’assistenza e la gestione dei tempi di attesa di visite ed esami. Con questo obiettivo, la Regione Emilia-Romagna e le Organizzazioni sindacali di specialisti ambulatoriali interni, veterinari e altre professionalità sanitarie (biologi, chimici, psicologi) […]
Valorizzare il ruolo e la partecipazione dei medici specialisti nelle strutture territoriali, a partire dalle Case della Salute, per migliorare la continuità dell’assistenza e la gestione dei tempi di attesa di visite ed esami.
Con questo obiettivo, la Regione Emilia-Romagna e le Organizzazioni sindacali di specialisti ambulatoriali interni, veterinari e altre professionalità sanitarie (biologi, chimici, psicologi) hanno siglato il nuovo accordo integrativo regionale.
Con questo accordo, nascono le figure del referente dell’Aggregazione funzionale territoriale (Aft), di coordinatore dell’Unità complessa di cure primarie (Uccp), del referente aziendale per quelle Ausl che non lo avevano previsto in precedenza, e viene rafforzato il ruolo del responsabile di Branca. Tutte figure che l’Azienda Usl individua in base alla propria programmazione sanitaria, con compiti di pianificare, con i direttori dei Dipartimenti di riferimento, l’attività specialistica ambulatoriale, definire i percorsi diagnostici terapeutici e di coordinare l’attività dei colleghi. Gli specialisti agiranno all’interno di nuovi raggruppamenti mono-professionali previsti dall’Accordo collettivo nazionale: le Aggregazioni funzionali territoriali che le Aziende Usl devono istituire entro quest’anno (dopo l’approvazione del regolamento aziendale che recepisce l’accordo integrativo).
In Emilia-Romagna sono circa 1.100 gli specialisti ambulatoriali impegnati nelle strutture territoriali: negli ultimi anni hanno partecipato attivamente alla costruzione di percorsi integrati per la gestione di persone con diabete o con scompenso cardiaco o con altre malattie croniche e sono sempre più coinvolti nei percorsi assistenziali su problematiche specialistiche specifiche all’interno delle Case della Salute.