Nel Venezuela dei due presidenti, la crisi è evidente anche negli ospedali. Mancano i medicinali, manca il cibo da dare ai pazienti, mancano le forniture sanitarie e le analisi di laboratorio vengono condotte solo nel 10% delle cliniche del Paese. I medici sono scesi in piazza per protestare, ma Maduro ha negato l’esistenza di una […]
Nel Venezuela dei due presidenti, la crisi è evidente anche negli ospedali. Mancano i medicinali, manca il cibo da dare ai pazienti, mancano le forniture sanitarie e le analisi di laboratorio vengono condotte solo nel 10% delle cliniche del Paese. I medici sono scesi in piazza per protestare, ma Maduro ha negato l’esistenza di una crisi umanitaria: «C’è una crisi politica, c’è una crisi economica, ma non umanitaria», ha dichiarato a Salvados TV.
Come riportato da Euronews, riuscire a comprare medicinali è quasi impossibile. Rosa Materano, una ragazzina che soffre di insufficienza renale, da due anni ha difficoltà a trovare le pillole per la pressione o i gastroprotettori di cui ha bisogno. «Mi sento comunque fortunata – racconta – perché almeno sono viva. Tutte le persone che erano ricoverate in ospedale con me non ci sono più. Ma noi pazienti che possiamo fare? Vogliamo continuare a vivere, ma in queste condizioni presto non sarà possibile».
«Riesco a comprare i medicinali per il diabete e l’osteoporosi solo perché mio figlio è in Cile e riesce a mandarmi dei soldi cileni – aggiunge un’infermiera che vive in un quartiere di Caracas -. Alcuni negozi vogliono i dollari americani per poter acquistare i farmaci, ma io dove li trovo?».
I medici, dal canto loro, sentono di avere le mani legate: «Manca il 90% delle forniture e degli strumenti che ci servono – dichiara il dottor Carlos Prosperi dell’ospedale Jose Maria Vargas -. Ci sentiamo inutili quando siamo costretti a dire ai pazienti che non possiamo fare niente per aiutarli. Qualcosa deve per forza cambiare».
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