«Mentre la politica si divide su tutto, il tema della salute dei nostri cittadini ha un valore che non ha appartenenze di colore politico e su cui non ha senso, a mio avviso, alzare dei muri. Le preoccupazioni espresse dall’Ordine dei medici non possono cadere nel vuoto. Questo Governo, quando si è insediato, ormai più di 1 anno fa, aveva promesso che avrebbe affrontato il problema della carenza dei medici che riguarda tutta Italia. Ad oggi, in quanto a fatti concreti, però, siamo a zero». Lo afferma il senatore UDC Antonio De Poli.
LEGGI ANCHE: CARENZA MEDICI, LUCA ZAIA: «CONCORSI DESERTI IN VENETO, PROBLEMA GRAVE»
«Basta con le misure emergenziali – continua De Poli – Servono soluzioni strutturali, ovvero una seria riforma del sistema della formazione dei medici che oggi è diventato anacronistico perché è impensabile programmare di formare 10 laureati in Medicina e poi finanziare le borse di specializzazione solo per 5 di loro. Si crea un imbuto formativo che sta strozzando il nostro sistema. Bisogna aumentare le borse di specializzazione e rimuovere così quell’imbuto che impedisce oggi a circa 12mila medici di specializzarsi. Dobbiamo investire sulla sanità pubblica, aumentando i salari di chi ci lavora. In Germania lo stipendio di uno specializzando è quasi il doppio di quello italiano. E l’Italia cosa fa? – si chiede De Poli -. Il Governo deve dare un segnale forte. La salute è un bene che appartiene a tutti», conclude il parlamentare Udc.