Il Ministero della Salute è stato condannato dal Tribunale di Napoli Nord per non aver controllato le sacche di sangue infette che hanno procurato l’epatite C a due coniugi originari di San Cipriano di Aversa (Caserta). La settimana scorsa la sentenza dopo otto anni di battaglie giudiziarie. In particolare, l’uomo ha scoperto nel 2011 che […]
Il Ministero della Salute è stato condannato dal Tribunale di Napoli Nord per non aver controllato le sacche di sangue infette che hanno procurato l’epatite C a due coniugi originari di San Cipriano di Aversa (Caserta). La settimana scorsa la sentenza dopo otto anni di battaglie giudiziarie. In particolare, l’uomo ha scoperto nel 2011 che la malattia gli è stata trasmessa dalla moglie che non sapeva di aver ricevuto una trasfusione di sangue infetto nel maggio 1987 durante il ricovero presso una casa di Cura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).
«Lo Stato dovrà risarcire i danni ai miei clienti. Vistosi negati, in prima istanza, il riconoscimento dall’ufficio medico legale del Ministero della Salute, dopo questa vittoria, la decisione spetterà al Tar Campania per la liquidazione delle somme con l’esito del giudizio di ottemperanza al giudicato», ha spiegato l’avvocato Maurizio Albachiara.