Ancora una morte causata dal virus del morbillo in Sicilia. Si tratta di un uomo di 42 anni di Catania, non vaccinato ed immunodepresso. La morte è avvenuta nel reparto Malattie infettive dell’Ospedale Ferrarrotto di Catania, nella settimana 18-24 settembre ed è stato notificato il 20 settembre dalla Azienda sanitaria provinciale (Asp). Sarebbero le mancate vaccinazioni […]
Ancora una morte causata dal virus del morbillo in Sicilia. Si tratta di un uomo di 42 anni di Catania, non vaccinato ed immunodepresso. La morte è avvenuta nel reparto Malattie infettive dell’Ospedale Ferrarrotto di Catania, nella settimana 18-24 settembre ed è stato notificato il 20 settembre dalla Azienda sanitaria provinciale (Asp).
Sarebbero le mancate vaccinazioni ad aver scatenato un’epidemia senza precedenti nella città siciliana. Come riportato dall’Ansa, infatti, il dottor Mario Cuccia, Responsabile del servizio epidemiologia dell’Asp di Catania, ha precisato: «C’è in atto un’epidemia di morbillo che ha picchi più alti del solito, è più prolungata nel tempo e che tende a colpire non soltanto l’infanzia, ma anche gli adulti”. «Dall’inizio dell’anno – ha sottolineato l’esperto – a Catania abbiamo avuto 165 casi, numeri inconsueti e molto alti che sono legati alle mancate vaccinazioni». Per l’epidemiologo dell’Asp di Catania, «l’unica strada è la prevenzione, e quindi i vaccini».
L’ultimo bollettino del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, registra in Italia 4.575 casi di morbillo e 4 decessi. I contagi si rilevano per l’88% in soggetti non vaccinati e per il 6% tra vaccinati con una sola dose. Le statistiche specificano che Il 35% dei casi ha presentato almeno una complicanza e che il totale dei ricoverati è pari al 44%. Tutte le Regioni hanno segnalato contagi dal virus del morbillo ma il 90% proviene da sette: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. «Ѐincredibile commentare ancora queste notizie di morti di morbillo in seguito alla scelta di non vaccinarsi», ha commentato, contrariata, la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo sulla vicenda.