La classificazione ICD è lo strumento che consente ai professionisti del mondo sanitario di parlare una lingua comune e di condividere informazioni con colleghi di tutto il mondo. La versione aggiornata verrà presentata a maggio 2019 all’Assemblea mondiale della sanità ed entrerà in vigore dal primo gennaio 2022
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato la nuova classificazione internazionale delle malattie (ICD-11). Tra i nuovi capitoli che sono stati inseriti figura la medicina tradizionale, cui si affidano milioni di persone in tutto il mondo ma che non era mai entrata a far parte del sistema. Un’altra sezione dedicata alla salute sessuale riunisce patologie che erano state precedentemente categorizzate in altri modi: il disturbo di identità di genere, ad esempio, rientrava tra le malattie mentali. Infine, come annunciato mesi fa, l’utilizzo compulsivo di videogiochi è stato incluso nella sezione dedicata alle dipendenze.
L’aggiornamento che è stato presentato ha richiesto più di dieci anni di lavoro e una partecipazione senza precedenti degli operatori sanitari che hanno inviato più di 10mila proposte di modifica. Questa versione è migliorata sotto diversi aspetti rispetto alle precedenti: riflette ovviamente i progressi compiuti dalla medicina e dalla ricerca scientifica e permetterà di collezionare meglio i dati che riguardano la sicurezza in sanità, rendendo identificabili e limitabili quegli eventi non necessari che possono causare danni alla salute. Per la prima volta, inoltre, la classificazione è completamente elettronica ed è molto più semplice da consultare.
L’ICD-11 verrà presentata a maggio 2019 all’Assemblea mondiale della sanità per l’adozione da parte degli stati membri ed entrerà in vigore dal primo gennaio 2022. La versione presentata è un’anteprima che consente agli stati di iniziare a conoscere la nuova classificazione, preparare le traduzioni necessarie e formare gli operatori sanitari per utilizzarla.
La classificazione ICD è lo strumento utilizzato per identificare i trend e le statistiche di salute in tutto il mondo e contiene 55mila codici unici di lesioni, malattie e cause di morte. Consente ai professionisti del mondo sanitario di parlare una lingua comune e di condividere informazioni con colleghi di tutto il globo. È anche lo strumento utilizzato dalle assicurazioni sanitarie per i rimborsi che dipendono dal codice ICD, dai programmi sanitari nazionali e da coloro che monitorano i progressi della salute globale e determinano la distribuzione delle risorse ad essa destinate.
«L’Organizzazione Mondiale della Sanità è molto fiera della classificazione internazionale delle malattie – ha dichiarato il Direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus -. Ci aiuta molto a capire cosa fa ammalare o morire le persone e ad agire di conseguenza, prevenendo la sofferenza e salvando molte vite».
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