L’ex governatore della Sardegna è il nome indicato da Forza Italia: «Più forza alla famiglia e al diritto alla salute». Al Senato tocca a Francesco Zaffini: «Le priorità: valorizzazione del personale sanitario e stop alle morti sul lavoro»
Sono Ugo Cappellacci (Forza Italia) e Francesco Zaffini (Fratelli d’Italia) i nuovi presidenti rispettivamente della Commissione Affari sociali alla Camera e della commissione Sanità e Lavoro al Senato. Nessuna sorpresa alle urne, il patto di maggioranza ha retto. Alla Camera i vicepresidenti della commissione sono Luciano Ciocchetti (Fdi) e Luana Zanella (Avs). I segretari sono Carlo Maccari (Fdi) e Paolo Ciani (Pd). Al Senato Le due vicepresidenti della Commissione sono Maria Cristina Cantù (Lega) e Daniela Sbrollini (AZ-IV), mentre i segretari sono Elena Leonardi (FdI) e Ylenia Zambrito (Pd).
Il forzista Ugo Cappellacci, ex governatore della Sardegna, è dunque il nuovo presidente della commissione Affari sociali della Camera dei deputati. Succede alla pentastellata Marialucia Lorefice. Già deputato nella scorsa legislatura, era componente della commissione Esteri. Viene ricandidato alla Camera nel collegio uninominale Sardegna 1 (Cagliari) per il centro-destra, risultando eletto all’uninominale con il 38,11%. Cappellacci, commercialista, è stato assessore alla Programmazione e al Bilancio della Regione Sardegna nella giunta di centrodestra presieduta da Italo Masala dal 2003 al 2004 e poi sempre assessore al Bilancio del comune di Cagliari dal 2004 al 2008. Nel 2009 la candidatura alla presidenza della regione Sardegna e la vittoria con il 51% contro Renato Soru. Nel 2014, però, non riesce a ottenere un secondo mandato sconfitto da Francesco Pigliaru.
«Desidero rivolgere un ringraziamento al presidente Berlusconi per aver indicato il mio nome, ai colleghi del centro-destra per il sostegno e anche alle opposizioni con le quali sono certo che sui temi che andremo ad esaminare sapremo trovare numerosi punti di incontro delle rispettive volontà politiche – ha affermato a caldo Cappellacci -. Ora subito al lavoro per dare risposte sulle emergenze e per dare gambe a quelle azioni fondamentali per restituire alla nostra comunità nazionale quel vivere sociale che è stato gravemente limitato dalla pandemia, per dare più forza al diritto alla salute, alla famiglia in un momento storico in cui c’è un forte bisogno di restituire certezze e punti di riferimento agli italiani».
Sarà Francesco Zaffini, umbro, a presiedere la commissione Affari sociali, Sanità e Lavoro del Senato, la numero X, nata dall’accorpamento delle vecchie Sanità e Lavoro operata dal nuovo regolamento nato dal taglio del numero dei Parlamentari. Le sue priorità le ha già elencate nel discorso tenuto in occasione della fiducia al governo presieduto da Giorgia Meloni: in Aula ha fatto cenno alla necessità di distribuire i livelli essenziali di assistenza (LEA) in tutto il territorio nazionale e rimettere in fila un sistema efficace ed efficiente di riassorbimento delle prestazioni sospese e delle liste d’attesa. E poi la commissione d’inchiesta sul
Covid, per cui ha già presentato un nuovo disegno di legge in questa Legislatura dopo averlo fatto nella precedente. Altra priorità, le professioni sanitarie all’interno delle quali oggi, secondo Zaffini, si registra grande disagio. C’è poi il tema della riforma della sanità territoriale e la volontà di ridare centralità alla figura del Medico di medicina generale. Nella sua lunga attività politica, è stato consigliere regionale in Umbria prima per Alleanza Nazionale dal 2000 al 2010 e poi per il Popolo delle Libertà. Rieletto senatore con oltre il 45% dei consensi nel collegio di Perugia, è oggi uno dei massimi dirigenti di Fratelli d’Italia, partito a cui ha aderito nel lontano 2013. A Sanità Informazione spiega la sua posizione sulla revisione del Titolo V e le storture provocate dalla regionalizzazione della sanità. «La modifica del Titolo V, operata dal centrosinistra, è stata una cosa elaborata in fretta e furia. Oggi dobbiamo procedere a una operazione di aggiustamento, che non sia però uno stravolgimento. La regionalizzazione della sanità è una cosa importante», spiega.
Sul Covid promuove le prime misure del ministro Orazio Schillaci: «É importante normalizzare la materia del Covid. Oggi la comunità scientifica conosce il virus, abbiamo gli strumenti per normalizzare l’impatto sulla sanità nazionale del Sars-CoV-2». Nella sua commissione troverà due ex sindacaliste, Susanna Camusso e Annamaria Furlan (Pd) e per questo sottolinea: «Vorrei approfittare di questa preziosa presenza per riuscire a mettere un punto fermo su questa via crucis delle morti sul lavoro, non è una cosa da paese civile. Dobbiamo poi lavorare all’integrazione socio-sanitaria che già è una priorità del PNRR. Sul riordino della medicina territoriale».
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