Sanità 4 Settembre 2017 16:14

Congresso ESC: c’è un legame tra disturbi del sonno e cardiopatie e ictus

E se dormire male fosse non solo causa di occhiaie poco estetiche e stanchezza trascinata per tutta la giornata, ma fosse legato a problemi decisamente più gravi quali ictus e cardiopatie ischemiche? È quanto dimostrato da uno degli studi presentati in occasione del Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC), che quest’anno si è tenuto a Barcellona. Dai risultati di uno studio giapponese coordinato dal dottor Nobuo Sasaki è infatti emerso un legame tra le cardiopatie ischemiche e la scarsa qualità del sonno.

I ricercatori hanno coinvolto 12876 pazienti di Hiroshima (6762 uomini e 6114 donne) con un’età media di 68 anni, ai quali è stato somministrato un questionario in grado di fornire i dati dell’indice di qualità del sonno di Pittsburgh (PSQI). I risultati hanno dimostrato che il 52% dei 773 pazienti con una storia di cardiopatie ischemiche (infarti miocardici e/o angina) e il 48% dei 560 pazienti con ictus hanno un sonno di scarsa qualità; la percentuale invece scende al 37% negli 11543 pazienti senza malattie cardiovascolari, che quindi soffrono in misura minore dei disturbi del sonno.

Questi ultimi sono suddivisi in 7 categorie: scarsa qualità percepita, latenza prolungata, breve durata, bassa efficienza, difficoltà a rimanere addormentati, utilizzo di sonniferi e disfunzioni diurne. Analizzando nel dettaglio i risultati dei questionari, è emerso che sia i pazienti con una storia di cardiopatie ischemiche che quelli con ictus lamentavano maggiormente scarsa qualità percepita del sonno, latenza prolungata e bassa efficienza e inoltre utilizzavano sonniferi; invece difficoltà a mantenere il sonno, breve durata e disfunzioni diurne risultavano legati esclusivamente alle patologie ischemiche.

«Sicuramente i disturbi del sonno sono legati a malattie cardiovascolari quali cardiopatie ischemiche e ictus, tuttavia non abbiamo ancora prove certe su quali siano i disturbi più rischiosi», ha commentato il dottor Sasaki. «È comunque interessante notare che i pazienti con una storia di cardiopatie ischemiche dormano di meno e si sveglino frequentemente, essendo gli unici, tra quelli esaminati, che lamentano difficoltà nel restare addormentati», ha continuato Sasaki. «La difficoltà di rimanere addormentati infatti riflette un aumento della frammentazione del sonno, che causa brevi momenti di veglia e iperattività del sistema nervoso simpatico e dell’asse adrenocorticale».

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE: OSAS E COLPI DI SONNO: ALLA GUIDA ATTENTI AI “MICROSLEEPS”. ECCO COME IL MEDICO INDIVIDUA I SOGGETTI A RISCHIO

Articoli correlati
Telemedicina per le apnee notturne: uno studio italiano ne dimostra l’efficacia
Un modello di assistenza che consenta di monitorare da remoto il paziente con apnee ostruttive del sonno (OAS) e che preveda una centrale medica di assistenza, è in grado di migliorarne l’aderenza alla terapia e i risultati clinici. Questa evidenza emerge da uno studio italiano attualmente in corso di valutazione presso la rivista Sleep and Breathing
Il segreto di una vita felice? Dormire! Perdere anche un’ora di sonno butta giù l’umore
Fare le ore piccole potrebbe presto diventare un'opzione poco entusiasmante. Un gruppo di ricercatori della University of East Anglia ha scoperto che dormire meno del solito, anche solo di un'ora, fa sentire le persone meno positive e felici. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Bulletin
Dormire poco prima di un intervento chirurgico aumenta il dolore nel post
Non dormire a sufficienza prima di un intervento chirurgico è un evento molto comune, ma può aumentare il dolore post-operatorio. Lo rivela uno studio condotto su topi, presentato al meeting della Society for Neuroscience a Washington DC
Una notte “in bianco” può ridurre la depressione per diversi giorni
Uno studio dell'Università Northwestern negli Stati Uniti ha scoperto che la perdita di sonno acuta può avere un effetto anti-depressivo grazie alla sua capacità di riconfigurare il cervello
La carenza di sonno aumenta il rischio di sviluppare sintomi depressivi in futuro
Il sonno non ottimale e la depressione aumentano con l’età e con l’invecchiamento della popolazione mondiale cresce l’esigenza di comprendere meglio il meccanismo che collega la depressione alla mancanza di sonno
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...