«Mi chiedo come mai io non possa preservare il cordone ombelicale di mio figlio in Italia e debba mandarlo all’estero. Credo che su questo tema, in qualche maniera, dovremo metterci le mani. Siamo in Europa, e dobbiamo adeguarci a quello che accade in altri Paesi europei». Così Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, interviene sul dibattito relativo alla possibilità di crioconservare le cellule staminali del cordone ombelicale. In Italia, infatti, è possibile donare il campione, oppure conservarlo nelle banche pubbliche per la propria famiglia solo se si ha una reale necessità. Altrimenti, i genitori che desiderano conservare le cellule staminali del cordone del proprio bambino, devono spedirle in altri stati europei dove questo è possibile.
Intervenendo a due diversi convegni che nei giorni scorsi hanno affrontato in Senato l’argomento, Sileri ha precisato che «l’autologa solidale è necessaria». Viene definito così, infatti, il modello ibrido pubblico-privato che esiste in Europa: si tratta di sistemi con centri di raccolta privati che offrono la possibilità di inserire quei campioni in un registro per metterli a disposizione della comunità internazionale. Un registro che dovrà ovviamente essere controllato e monitorato, perché «il controllo poi porta ad una qualità migliore», specifica Sileri.
«Al di là del valore scientifico della procedura – aggiunge il Senatore – lascio ai tecnici la bontà della cosa. Ma quello che non ritengo giusto è che chi intende preservare il cordone di suo figlio debba inviarlo in un altro stato. Mi sembra una spesa inutile, e mi sembra di privare il cittadino italiano di una possibilità».