Il deputato questore Francesco D’Uva ha spiegato ai nostri microfoni l’importante scelta che andrà ad incrementare il fondo ad hoc creato dal governo: «Impulso partito dal presidente Fico. Siamo orgogliosi che sia stata una decisione assolutamente bipartisan». Ora si attende emendamento ad hoc nei prossimi provvedimenti per rendere operativa la scelta
«Questo è il minimo che possiamo fare. Lo dobbiamo a tutte quelle persone che, mentre noi eravamo a casa sotto lockdown, combattevano e mettevano la propria vita a rischio per fare in modo che tutto il Paese potesse uscire da questa emergenza». Il deputato questore della Camera Francesco D’Uva (M5S), ai microfoni di Sanità Informazione, commenta così una notizia che farà sicuramente piacere agli operatori sanitari in prima fila durante l’emergenza Covid-19: la Camera dei deputati ha infatti stabilito che 40 milioni di euro di restituzioni andranno ad incrementare il fondo per il bonus Covid creato con il Dl Cura Italia e incrementato con il Dl Rilancio. D’uva si è fatto promotore della richiesta, che ha avuto subito un consenso bipartisan e ha firmato un Ordine del giorno al Decreto Rilancio che ha trovato il via libera dell’Aula di Montecitorio.
«La Camera ha delle spese, un bilancio – spiega l’ex capogruppo M5S alla Camera -. Ma se l’esercizio fa in modo che ci siano dei risparmi si può decidere se accantonarli o restituirli allo Stato. La Camera ormai da diversi anni decide di restituire i soldi indietro allo Stato e ultimamente ha anche deciso di indicare una destinazione. Storicamente li abbiamo spesso dati ai terremotati del Centro Italia e anche quest’anno c’è un contributo per loro. Ma visto quello che è successo nell’emergenza Covid si è pensato di attribuire una quota di queste restituzioni per gratificare il personale sanitario con questo gesto. Si tratta di 40 milioni di euro. È un fatto importante che la Camera abbia deciso questo non come legislatore ma come istituzione. È stato deciso con un Odg al Decreto Rilancio a mia prima firma, una proposta a cui hanno aderito altre forze politiche in ufficio di presidenza: siamo orgogliosi che sia stata una decisione assolutamente bipartisan».
L’idea di destinare questi fondi alla sanità nasce in realtà già in pieno lockdown, su impulso del Presidente della Camera: «Ad inizio emergenza il Presidente della Camera, Roberto Fico – spiega D’Uva – aveva espresso l’intenzione durante la conferenza dei capogruppo di destinare quei fondi comunque a spese sanitarie. Poi siamo riusciti a fronteggiare l’emergenza ma abbiamo visto anche che il personale sanitario l’ha affrontata con uno spirito di abnegazione incredibile. Quindi il minimo che si è pensato di fare come istituzione è quello di attribuirgli questo riconoscimento, 40 milioni, questo “grazie” che va a tutte quelle persone che hanno fatto in modo che il Paese potesse uscire da questa emergenza». Le somme transiteranno nel fondo ad hoc predisposto dal Governo dopo l’approvazione del bilancio interno della Camera (prevista per il prossimo 30 luglio) e l’inserimento della disposizione nella legge di Bilancio o in uno dei prossimi provvedimenti sottoposti al vaglio del Parlamento.
«Noi abbiamo fatto un Ordine del giorno al Decreto Rilancio – conclude D’Uva -. È stata indicata la volontà politica, il grosso è stato fatto. Adesso servirà un emendamento. Bisogna trovare il momento legislativo per realizzarlo. Può essere un emendamento a un decreto o direttamente in legge di bilancio. Qualche che sia la forma sarà fatto nei tempi più brevi possibili perché la politica si è espressa in maniera bipartisan affinché questa fosse la destinazione da dare a questi soldi».