In Inghilterra, Scozia e Galles è vietato creare assembramenti composti da più di sei persone
Da questa mattina è entrata in vigore in Inghilterra, Scozia e Galles una nuova restrizione sui contatti sociali annunciata nei giorni scorsi dal premier Boris Johnson per provare ad allontanare lo spettro di un secondo lockdown dopo il recente aumento dei contagi da Covid registrati nel Regno Unito.
Il provvedimento – che impone un tetto di massimo sei persone per qualsiasi incontro privato, in casa e non, pena interventi delle forze dell’ordine e multe – vede la luce nello stesso giorno in cui si completa la riapertura delle scuole nel Paese, con il ritorno in classe anche negli ultimi istituti privati dopo il via libera alla generalità di quelli pubblici scattato nei primissimi giorni di settembre.
Il Viceministro dell’Interno Kit Malthouse ha spiegato che la “regola del 6” sarà applicata con severità ed ha invitato la popolazione a denunciare eventuali violazioni da parte di vicini di casa.
Critiche contro questo giro di vite continuano a piovere da esponenti dell’ala della destra più libertaria della stessa maggioranza Tory a Westminster. Con alcuni deputati che fanno pressione sul governo Johnson per ottenere almeno un’esenzione dalla stretta per i bambini anche in Inghilterra: così come già previsto dalle autorità locali in Galles e in Scozia, dove gli under 11 e gli under 12 non saranno rispettivamente conteggiati nel limite delle sei persone.
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