All’insegna del fair play il convegno “Riapri Italia. La sfida è oggi” organizzato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Medicina del territorio e Digital Green Pass priorità per FdI. Scaccabarozzi (Farmindustria): «Per il progetto di vaccino italiano l’obiettivo è di avere aziende validate per il 2022»
«Nelle prossime settimane si possono creare le condizioni, tra effetto delle misure restrittive messe in campo e accelerazione della campagna di vaccinazione, per un percorso graduale di riaperture in sicurezza». L’annuncio del Ministro della Salute Roberto Speranza arriva, curiosamente, nel corso del suo discorso al convegno al Senato “Riapri Italia. La sfida è oggi” organizzato dall’unico partito di opposizione al Governo Draghi, Fratelli d’Italia.
Non è una novità per il partito di Giorgia Meloni ospitare all’interno di un suo evento esponenti di altre forze politiche, ma certo non era scontata la presenza del Ministro della Salute Speranza, spesso oggetto di critiche di FdI così come della Lega.
Speranza, pur non derogando dalla linea della prudenza e del rigore nella gestione del Covid, ha voluto lanciare un segnale che va nella direzione delle riaperture, forte anche dell’accelerazione che subirà la campagna di vaccinazione: «Stiamo superando il collo di bottiglia delle dosi in arrivo e sono sicuro che nelle prossime settimane ci saranno le condizioni perché si possa superare questo collo e ci saranno i numeri che, anche se leggermente rivisti, ci consentano un cambio di marcia e una accelerazione sulle vaccinazioni».
«Non dobbiamo dimenticare il quadro europeo: la circolazione virale è molto significativa. Macron ha annunciato quattro settimane di zona rossa totale per tutta la Francia, anche la Germania ha parlato della necessità di un nuovo lockdown significativo» ha ricordato il titolare della Salute che ha rivendicato anche il successo del modello delle ‘regioni a colori’.
«Sto per firmare delle ordinanze con cui una parte significativa delle regioni passerà dal rosso all’arancione» ha annunciato Speranza che ha poi rivendicato la scelta dell’UE di procedere a un acquisto centralizzato dei vaccini. «Io non credo che avrebbe funzionato meglio il meccanismo dell’uno contro l’altro nell’acquisto dei vaccini. Sui contratti ci sono stati elementi che non hanno funzionato, ma l’orizzonte di fondo è e resta un orizzonte giusto».
Un passaggio dell’intervento del Ministro è stato destinato al potenziamento dell’assistenza domiciliare e della medicina del territorio: «Penso che prossimità sia la parola chiave per il futuro, dobbiamo ricostruire un SSN vicino alle persone. Vorrei fare un investimento enorme sull’assistenza domiciliare. L’Italia aveva il 4% di assistenza domiciliare per le persone sopra i 65 anni, con il Dl rilancio andiamo al 6,7%, io vorrei portarla al 10%. Svezia e Germania sono intorno al 9%. La prima mattonella per la ripresa dell’Italia è il rilancio del SSN».
Il tema della riforma del Servizio sanitario e del potenziamento della medicina del territorio era stato toccato anche nel discorso introduttivo della leader di FdI Giorgia Meloni, che ha mandato un contributo video: «Sullo sfondo, ovviamente rimane il tema di grande respiro che è quello della riforma del Servizio Sanitario Nazionale, che non è più rinviabile a maggior ragione oggi e che secondo noi dovrà avere al centro la valorizzazione della medicina del territorio, che abbiamo visto essere decisiva anche e soprattutto in quest’emergenza. Su questo e tanti altri temi FdI sarà sempre in prima linea, anche dall’opposizione, in Parlamento».
Clima di massimo fair play tra i relatori, anche se sia Marcello Gemmato, farmacista e responsabile nazionale del Dipartimento Sanità di FdI, che il senatore di FdI Franco Zaffini non hanno risparmiato critiche alla gestione della pandemia operata dal Ministro Speranza.
«Nessuno era preparato – ha ricordato Gemmato – ma è evidente che un piano pandemico puntuale avrebbe salvato delle vite. Purtroppo, non c’è chiarezza sul piano pandemico e come ben sa il ministro Speranza abbiamo dovuto fare un’azione legale per poterne avere conto. Ma una forza patriottica come è Fratelli d’Italia non può non tenere conto dei dati negativi della situazione legata alla pandemia, che su contagi e decessi sono oggettivamente troppo elevati».
Altri temi caldi del convegno sono stati il Digital Green Pass, che Fratelli d’Italia sostiene con forza, e la produzione dei vaccini su cui ha relazionato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi.
«In meno di 12 mesi sono arrivati 4 vaccini, un risultato non scontato. Non si era mai visto nella storia della ricerca l’arrivo dei vaccini in così poco tempo. Se il vaccino viene approvato e dopo abbiamo delle fiale, è perché la produzione è iniziata 6-8 mesi prima. La produzione di un vaccino è un processo che richiede 6 mesi, per alcuni vaccini anche 12 mesi» ha ricordato Scaccabarozzi, che però ha specificato la complessità di avviare la produzione dei vaccini anti-Covid in Italia.
«Abbiamo un polo straordinario di produzione dei vaccini nel senese per il meningococco – ha spiegato il numero uno di Farmindustria -. Qualcuno ha ipotizzato di spostare tutta la produzione su questi vaccini. Ma non sempre è possibile. Le macchine che abbiamo per i vaccini non è detto che vadano bene per questo tipo di vaccini. Per il progetto di vaccino italiano l’obiettivo è di avere aziende validate per il 2022. Avremo a che fare con questa pandemia per anni».
Nella prima parte del convegno sono intervenuti anche Carlo Fidanza, Responsabile Fdi-ECR al Parlamento europeo, Francesca Moccia, Vice Segretario generale di Cittadinanzattiva, Maurizio Memo, Professore di Farmacologia presso l’Università degli Studi di Brescia, Giuseppe Ippolito, Direttivo scientifico dello Spallanzani e Luca Ciriani, Presidente del Gruppo FdI al Senato.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato