La Cina sta affrontando una nuova ondata di Covid, la più forte da quando è iniziata la pandemia
La Cina sta registrando un forte aumento delle infezioni quotidiane da Covid-19. I nuovi casi sono più che raddoppiati, raggiungendo il massimo storico dei contagi con numeri che non si vedevano da febbraio 2020. La diffusione è rapida specialmente nelle aree del Nord-Est. In particolare, lunedì scorso sono stati registrati a livello nazionale un totale di 3.507 nuovi contagi con sintomi confermati in più di una dozzina di province e comuni, stando a quanto riferito dalla Commissione sanitaria nazionale, rispetto ai 1.337 casi del giorno prima.
All’inizio della pandemia alla fine del 2019, la Cina è stata in grado di reprimere con gran successo i focolai grazie alla sua rigorosa strategia definita «zero-Covid», che prevedeva misure restrittive molto rigide che consistevano nell’isolare intere fasce della popolazione in casa. Sebbene il carico di casi del paese sia ancora relativamente basso se confrontato a quanto sta accadendo in altre parti del mondo, le autorità sanitarie cinesi ritengono che il tasso di aumento dei casi giornalieri nelle prossime settimane rappresenterà un fattore cruciale nel determinare se il suo approccio duro per il contenimento della pandemia è ancora efficace anche contro la variante Omicron.
Un sistema di previsione del Covid-19 gestito dall’Università di Lanzhou nel Nord-Ovest della Cina prevede che l’attuale ciclo di infezioni finirà per essere messo sotto controllo all’inizio di aprile dopo un totale accumulato di circa 35.000 casi. Nella sua ultima valutazione pubblicata lunedì scorso l’università cinese spiega che, nonostante la Cina si ritrovi a vivere il momento più difficile da quando è scoppiata la pandemia, finché si continueranno a mantenere misure strette e rigide si riuscirà a tenere questa ondata sotto controllo. Almeno 11 città e contee a livello nazionale sono state bloccate a causa dell’ultima ondata, incluso l’hub tecnologico meridionale di Shenzhen, che ospita 17 milioni di persone. Nell’hub finanziario di Shanghai, le autorità hanno isolato ogni singolo appartamento e hanno testato tutti i residenti.
L’autorità di regolamentazione dell’aviazione cinese ha affermato che 106 voli internazionali in arrivo a Shanghai verranno dirottati verso altre città nazionali dal 21 marzo al 1 maggio a causa del Covid. Lunedì le infezioni sintomatiche confermate a Shanghai sono state 21, di cui 12 importate dall’estero, con altri 130 casi asintomatici. Quasi il 90% dei nuovi casi sintomatici confermati lunedì sono stati trovati nella provincia Nord-Orientale di Jilin, che ha vietato ai suoi 24,1 milioni di abitanti di viaggiare dentro e fuori la provincia e attraverso diverse aree della provincia senza avvisare la polizia locale.
I funzionari di Jilin dovrebbero intensificare la preparazione di ospedali temporanei e ospedali e utilizzare luoghi inattivi per garantire che tutte le infezioni e i loro contatti stretti siano isolati. Un focolaio negli stabilimenti del gruppo Volkswagen nella città di Jilin di Changchun ha anche spinto a chiudere tre siti per almeno tre giorni. Il numero di nuovi casi asintomatici, che la Cina non classifica come casi confermati, si è attestato a 1.768 rispetto ai 906 del giorno prima. Non ci sono stati nuovi decessi, lasciando invariato il bilancio delle vittime a 4.636. Al 14 marzo, la Cina continentale aveva segnalato 120.504 casi con sintomi confermati, inclusi sia quelli locali che quelli provenienti dall’estero.
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