La Vice Presidente della Commissione Affari Sociali Rossana Boldi spiega: «Crisi crea delle difficoltà, non è il massimo in piena pandemia». Sul piano vaccinale: «Bisogna coinvolgere le farmacie in modo che siano pronte quando arriveranno dei vaccini più gestibili e conservabili in frigorifero»
La crisi di governo innescata dal ritiro della compagine governativa di Italia Viva piomba come un macigno sull’attività parlamentare, di fatto paralizzata fino al giorno della verità fissato per martedì prossimo, quando il premier Giuseppe Conte andrà in Senato per verificare se ha ancora una maggioranza. L’opposizione per ora sta a guardare ma segue con preoccupazione la resa dei conti.
«Una crisi di governo in una situazione come questa non è il massimo che ci si potesse aspettare e crea delle difficoltà», spiega Rossana Boldi, deputata della Lega e Vice Presidente della XII Commissione Affari Sociali che illustra a Sanità Informazione la linea di pensiero delle opposizioni: «La crisi pandemica impone di prendere delle decisioni che, come abbiamo visto fino ad ora, incidono fortissimamente sulla vita delle persone e spesso sono sul filo del rasoio in relazione al rispetto dei diritti costituzionali. Queste decisioni devono essere prese da un governo perfettamente legittimato».
Boldi, che non risparmia critiche al governo, si augura che tutto ciò non abbia impatto sul piano vaccinale che, tuttavia, ritiene carente. «È un piano che andrebbe completamente rivisto per quello che riguarda i tempi e la platea di vaccinatori, ammesso che arrivino le dosi».
Secondo Boldi la platea di vaccinatori deve essere molto più ampia di quella prevista dal bando del Commissario Arcuri. «Non mi riferisco solo ai medici di base ma, quando arriveranno finalmente vaccini che sono più gestibili e che possono essere conservati normalmente in frigo, dobbiamo coinvolgere le farmacie che sono un presidio fondamentale sul territorio e ci permetteranno di arrivare anche nei paesi di montagna».
Poi lancia l’idea di coinvolgere altre categorie di professionisti tra i vaccinatori: «Si potrebbero coinvolgere gli odontoiatri, ma anche i biologi che lavorano all’interno dei laboratori anche privati, mantenendo l’assoluta gratuità del vaccino per i pazienti. Io immagino un coinvolgimento a 360 gradi dei professionisti in maniera tale da avere una potenza di fuoco enorme di vaccinatori. Questa necessità l’ha riconosciuta anche il ministro perché nella risoluzione che è passata c’è l’allargamento della platea dei vaccinatori».
Infine, sull’approvvigionamento delle dosi di vaccino, qualche appunto al governo: «Noi siamo stati molto corretti, non abbiamo cercato di avere delle dosi in più andando a una contrattazione separata, mi pare di aver capito che abbiamo ottenuto delle condizioni di prezzo favorevoli facendo la contrattazione a livello europeo – conclude Boldi -. Però ho anche l’impressione che a livello europeo ad una prima offerta di vaccini della Pfizer-Biontech che era molto superiore in realtà abbiamo detto che ne prendevamo un po’ di meno».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato