Che il National Health Service, il sistema sanitario britannico, sia in crisi, è oramai sotto gli occhi di tutti. Dopo che da un sondaggio del National Center for Social Research è emerso che il 90% dei britannici pensa che il sistema sanitario non abbia finanziamenti sufficienti per far fronte alla domanda e che il 61% […]
Che il National Health Service, il sistema sanitario britannico, sia in crisi, è oramai sotto gli occhi di tutti. Dopo che da un sondaggio del National Center for Social Research è emerso che il 90% dei britannici pensa che il sistema sanitario non abbia finanziamenti sufficienti per far fronte alla domanda e che il 61% è disposto a pagare più tasse per avere un servizio adeguato, il Primo Ministro Theresa May ha promesso un’iniezione di fondi per l’NHS.
È tuttavia in corso un duro scontro tra il Ministro della salute Jeremy Hunt ed il cancelliere Philip Hammond sull’entità del finanziamento per fronteggiare la crisi. Se per il primo è necessaria una crescita di 5,2 miliardi di sterline annui, pari al 4%, ritornando quindi alla media che ha accompagnato l’ NHS dalla sua fondazione (1948) al 2010, qualunque aumento superiore al 2,5% (3,25 miliardi di sterline annui) sarebbe insostenibile per le casse dello stato.
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In ogni caso sembra che la May voglia presentarsi al settantesimo compleanno del NHS, che verrà celebrato il prossimo 5 luglio, con una buona notizia. Non va dimenticato, infatti, che uno dei cavalli di battaglia dei sostenitori della Brexit in campagna elettorale era proprio il rifinanziamento della sanità grazie ai supposti risparmi derivanti dall’uscita dall’Unione Europea. Gli elettori si aspettano quindi risposte, e anche velocemente.
Anche perché i problemi causati dai tagli alla sanità degli ultimi anni stanno iniziando a produrre anche i primi frutti anche in termini di salute della popolazione. Come evidenziato dalla newsletter di approfondimento sul Regno Unito “Oltremanica”, il tasso di mortalità infantile nel Regno Unito è una volta e mezzo superiore a quello svedese, dal 2017 l’aspettativa di vita di uomini e donne si è ridotta di circa un anno e nelle prime sette settimane del 2018 la mortalità in Inghilterra e Galles è aumentata del 12,4% rispetto ai cinque anni precedenti: vuol dire che si sono registrate oltre 100mila morti in più rispetto a quelle dello stesso periodo negli anni precedenti. Numeri e fenomeni da inserire in un quadro di crisi globale della salute nel Regno Unito, da superare al più presto.