Accogliere i migranti che arrivano dal mare non significa solo garantire loro un pasto caldo ed un rifugio: è necessario saper curare le ferite che il lungo viaggio intrapreso ha inferto al corpo e alla psiche. Una difficile sfida per i nostri medici, che l’Osservatorio Internazionale per la Salute (OIS) vuole affrontare attraverso la formazione degli operatori sanitari proprio sul delicato tema della medicina delle migrazioni.
Durante il periodico direttivo dell’Osservatorio è stata presentata la nuova iniziativa: il corso di Educazione Continua in Medicina “Salute e migrazione: curare e prendersi cura”, grazie alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), sarà fruibile gratuitamente da tutti i medici italiani attraverso l’innovativa modalità della Formazione a Distanza, accreditato direttamente da FNOMCeO. Un’idea nata dall’esperienza maturata grazie a Sanità di Frontiera, progetto di spiccata sensibilità sociale che ha ricevuto il sostegno da parte anche della Santa Sede mediante l’Obolo di San Pietro, e di cui l’ideatore e Presidente di Consulcesi Onlus, Massimo Tortorella, ha avuto modo di parlare direttamente con Papa Francesco.
«È fondamentale guardare al benessere dei migranti come un tutt’uno con quello della collettività nazionale e internazionale, sostenendo il forte impegno sociale e senso di abnegazione mostrato dai medici italiani», ha dichiarato Francesco Aureli, Presidente di OIS, che nella stessa occasione ha anche annunciato il cambio di denominazione dell’Associazione in “Sanità Di Frontiera – Salute Senza Confini Onlus”.
«Il nostro Codice Deontologico ci impone di curare tutti: all’articolo 3 enuncia, quali doveri del medico, la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. Medici e operatori sanitari si trovano sempre più spesso a confrontarsi con la realtà delle migrazioni. Promuovere una cultura dell’accoglienza attraverso la formazione – ha spiegato Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO, – soprattutto nella difficile fase della presa in cura di chi sbarca sulle nostre coste, ci permette di migliorare sensibilmente il nostro sistema salute a beneficio di tutti».
Il corso Fad “Salute e migrazione: curare e prendersi cura” si caratterizza per la particolare attenzione dedicata alle problematiche psicologiche dei migranti, con l’intento di favorire un approccio multiculturale nell’interazione tra gli operatori sanitari e gli stranieri presenti sul nostro territorio. Il momento fondante del percorso formativo consisterà nella trattazione delle tematiche connesse alle barriere invisibili: quelle cultura nonché i, ai traumi subiti dai migranti e le conseguenti patologie psico-emozionali.
Durante il direttivo della Onlus sono stati illustrati i suoi principali obiettivi. Promuovere sul territorio italiano la ricerca, lo studio, lo sviluppo, la diffusione e lo scambio di modelli e strumenti di intervento innovativi di supporto alla salute dei migranti e delle comunità di accoglienza; migliorare l’accesso dei migranti ai servizi medici e psicologici, con particolare focus sulla salute psico-fisica di donne migranti, dei minori e dei minori non accompagnati, in fase di prima accoglienza e integrazione. Il tutto, attraverso la formazione degli operatori sanitari al fine di accrescere le loro conoscenze e le competenze sui temi connessi alla salute dei migranti; lo sviluppo di strumenti tecnologici e digitali in ambito medico-sanitario; l’attivazione la gestione di Unità Mobili per l’assistenza medico-sanitarie destinata alle fasce vulnerabili; ricerche e indagini conoscitive sulla salute dei migranti e delle comunità di accoglienza; attività di advocacy per contribuire al miglioramento e al cambiamento delle politiche di settore.
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Tra i progetti già realizzati si segnalano il particolare:
Tra le nuove iniziative: