Sanità 25 Gennaio 2022 14:59

Dallo stop tamponi per i viaggiatori in GB alla revoca dell’obbligo mascherina a New York, cosa sta succedendo

Numerose le novità che arrivano dal mondo sulla gestione della pandemia. Il Regno Unito abolisce l’obbligo dei tamponi per chi viaggia. A New York, invece, un giudice revoca l’obbligo di indossare la mascherina e in Israele si raccomanda la quarta dose per tutti. Mentre l’Unicef lancia l’allarme per la perdita «quasi insormontabile» per la scolarizzazione dei bambini.

Dallo stop tamponi per i viaggiatori in GB alla revoca dell’obbligo mascherina a New York, cosa sta succedendo

La diffusione del virus Sars-CoV-2 evolve e con essa anche le strategie dei governi di vari paesi per affrontare la pandemia. Nel Regno Unito è stata annunciata l’abolizione, a partire dal prossimo 11 febbraio, dell’obbligo di tampone per chi viaggia in Inghilterra. Si tratta di un cambiamento, molto atteso dall’industria del turismo e dai vettori aerei, dopo molti mesi segnati dal vincolo del tampone negativo.

Il Regno Unito aveva già alleggerito la prescrizione a inizio anno, con l’abolizione del doppio test molecolare imposto ai viaggiatori sulla scia dell’allerta Omicron e la sua sostituzione con un semplice test antigenico entro il secondo giorno dopo l’arrivo. Dall’11 febbraio anche questo non sarà più necessario, ha sottolineato il ministro dei Trasporti britannico, Grant Shapps, alla Camera dei Comuni, aggiungendo che per ora resta in vigore solo la compilazione del formulario digitale (locator form) introdotto fin dall’inizio della pandemia per verificare dati e status dei passeggeri rispetto all’infezione.

A New York niente più obbligo di mascherina, giudice invalida ordinanza

Nel frattempo, negli Stati Uniti, un giudice di New York ha invalidato l’ordinanza dell’amministrazione cittadina sull’obbligatorietà dell’uso delle mascherine. L’obbligo era stato deciso in inverno di fronte al dilagare dei contagi in un momento in cui comunque la Grande Mela non si trovava in stato di emergenza. Dunque, secondo il giudice Thomas Rademaker, della Corte suprema dello Stato di New York a Long Island, «nonostante le buone intenzioni» l’amministrazione locale non aveva il potere per imporre una simile decisione che sarebbe spettata solo alle autorità statali. Di conseguenza, l’ordinanza – che sarebbe dovuta restare in vigore fino al primo febbraio – ora non è più in vigore.

In Israele si raccomanda la quarta dose di vaccino antiCovid per tutti

Israele, invece, continua a puntare sulla vaccinazione. Tanto che l’organismo che coordina la gestione della pandemia e la commissione per i vaccini raccomanda di procedere con una quarta dose di vaccino antiCovid per tutti i cittadini di età compresa tra i 18 e i 60 anni. L’indicazione relativa al nuovo booster riguarda le persone guarite o che abbiano ricevuto la terza dose da almeno 5 mesi. Il via libera è arrivato dopo l’analisi dei dati relativi all’effetto della quarta dose: la protezione contro la malattia grave aumenta di 3-5 volte e la protezione dall’infezione raddoppia rispetto allo scudo prodotto da 3 dosi.

I dati inizialmente diffusi dal ministero della Salute hanno evidenziato che la quarta dose offre una protezione particolarmente valida agli over 60, i soggetti più a rischio dal punto di vista anagrafico. Il quadro è stato delineato osservando gli effetti su 400mila persone che hanno ricevuto la quarta dose e 600mila che hanno ricevuto la terza almeno 4 mesi fa. La raccomandazione odierna deve ottenere l’approvazione della direzione generale del ministero della Salute.

Unicef, perdita «quasi insormontabile» per la scolarizzazione dei bambini

Nonostante l’evoluzione della pandemia e delle misure di contrasto, rimane irrisolto il nodo cruciale delle scuole. Gli effetti sono già visibili e drammatici. Secondo l’Unicef, nel mondo ci sarebbero più di 635 milioni di studenti colpiti dalla chiusura totale o parziale delle scuole. «A marzo, segneremo due anni di interruzioni dell’istruzione globale legate al Covid-19», ha dichiarato Robert Jenkins, responsabile Unicef per l’istruzione. «Semplicemente, stiamo assistendo a una perdita di scala quasi insormontabile per la scolarizzazione dei bambini. Le interruzioni dell’apprendimento – continua – devono finire, ma la semplice riapertura delle scuole non è sufficiente.

Gli studenti hanno bisogno di un supporto intensivo per recuperare l’istruzione persa». Nei paesi a basso e medio reddito, le perdite di apprendimento dovute alla chiusura delle scuole, secondo l’Unicef, hanno lasciato fino al 70% dei bambini di 10 anni incapaci di leggere o capire un testo semplice, rispetto al 53% di prima della pandemia. Circa 400.000/500.000 studenti avrebbero abbandonato del tutto la scuola tra marzo 2020 e luglio 2021. Più di 370 milioni di bambini nel mondo hanno perso i pasti scolastici durante la chiusura delle scuole che per alcuni bambini è l’unica fonte affidabile di cibo e nutrizione quotidiana.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Scuola, settembre, è tempo di tornare
I consigli degli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità sul riposo e sull’alimentazione dei bambini e degli adolescenti alle prese con la prima campanella
Ogni anno di studio aumenta l’aspettativa di vita
Ogni anno trascorso a scuola o all’università migliora l’aspettativa di vita. Al contrario non frequentare ha tassi di mortalità pari al fumare o al bere molto. Almeno questo è quanto emerso dal primo studio sistematico che collega direttamente l’istruzione al guadagno in longevità, pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health
Covid: 3 o più dosi di vaccino in gravidanza aumentano la protezione dei neonati
Le donne in gravidanza che ricevono tre o più dosi di vaccino anti-Covid durante la gestazione presentano un livello di anticorpi specifici contro l’infezione nel cordone ombelicale di circa dieci volte più alto rispetto a quanto riscontrato nelle madri che hanno effettuato meno richiami. E questo offre una maggiore protezione ai nascituri. A dimostrarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Washington a Seattle
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Morbillo: mappato il percorso del virus nel cervello
Per la prima volta è stata realizzata una sorta di mappa della diffusione del virus del morbillo nel cervello sulla base dei dati di un paziente colpito da una rara e letale malattia cerebrale, chiaara panencefalite sclerosante subacuta (SSPE). A realizzare l'impresa sono stati i ricercatori della Mayo Clinic in uno studio pubblicato su PLOS Pathogens
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"