La virologa dell’Università di Bari è candidata con la lista civica a sostegno del candidato del centrodestra Raffaele Fitto. Ma non si sente in competizione con l’epidemiologo Lopalco (che sostiene Emiliano): «Entrambi dovremmo avere come obiettivo il miglioramento dello stato di salute della popolazione»
Investimenti per la medicina territoriale, telemedicina e riduzione delle liste d’attesa. Sono alcuni degli ingredienti che la professoressa Danila De Vito, virologa e docente alla Scuola di Medicina dell’Università di Bari ha in mente per rinnovare la sanità pugliese. De Vito sarà infatti tra i candidati alle regionali della lista “La Puglia Domani”. A sostegno del candidato presidente del centrodestra Raffaele Fitto che l’ha fortemente voluta al suo fianco.
«La mia avventura politica – racconta la virologa – nasce casualmente in seguito alla richiesta, avanzatami a metà luglio dal candidato presidente Raffaele Fitto, di un confronto sull’evoluzione della pandemia Covid dopo l’estate. A cui ho risposto con la stesura di linee guida di contenimento in caso di un suo successo elettorale. Il confronto è continuato sulle criticità del nostro Sistema sanitario regionale, dalle liste di attesa alla mobilità passiva, l’organizzazione della medicina territoriale e le modalità con cui andavano affrontate tali problematiche».
La sua candidatura è stata da molti interpretata come la risposta del centrodestra a quella di Pierluigi Lopalco, l’epidemiologo pugliese schierato con il presidente uscente Michele Emiliano e responsabile del Coordinamento emergenze epidemiologiche di Regione Puglia. Ma il “duello tra virologi” non sembra appassionare De Vito: «Al di là degli schieramenti politici, entrambi per formazione accademica dovremmo avere come obiettivo il miglioramento dello stato di salute della popolazione» spiega.
La professoressa De Vito vanta un lungo curriculum accademico: nel 1985 vince il Concorso per Professore Associato all’Università di Bari e viene chiamata a ricoprire la Cattedra di igiene della Facoltà di Farmacia. Ha ricoperto diversi incarichi nelle Scuole di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera e in Igiene e sanità Pubblica, oltre ad aver insegnato Microbiologia. Fa parte del Dipartimento di Odontostomatologia e Chirurgia della Facoltà di Medicina e Chirurgia, in cui ha svolto funzioni di direttore dal 2010 al 2012. È anche referente per il Centro Regionale della Puglia per gli entero-patogeni coordinato dall’Iss e Responsabile del Gruppo di Lavoro della Regione Puglia sul “controllo delle malattie sessualmente trasmesse” coordinato dal Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica dell’Iss.
Sul fronte della lotta al Covid, De Vito è convinta che la regione Puglia avrebbe potuto fare di più nel contenimento del virus: «Si potevano mettere in campo misure di prevenzione più precoci ed incisive – spiega De Vito – raggiungendo due obiettivi: riduzione dell’indice Rt e riduzione dei tassi di mortalità per Covid, dati in cui la Puglia non ha brillato in confronto ad altre regioni del Sud Italia».
In autunno, però, non bisognerà abbassare la guardia perché il virus può rialzare la testa in qualsiasi momento: «Bisogna continuare ad applicare strategie di prevenzione. Inoltre la triplicazione dei tamponi, come auspicato dal collega Andrea Crisanti, permette un contenimento tempestivo dei cluster epidemici da parte dei dipartimenti di prevenzione e la possibilità di monitorare l’andamento dell’infezione, intervenendo con una terapia adeguata anche al domicilio del paziente».
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