Più risorse alla sanità eliminando gradualmente il superticket, ecco uno degli impegni contenuti nella risoluzione di maggioranza sulla nota di aggiornamento al Def
Senato e Camera hanno approvato lo scostamento sui conti pubblici previsto dal Def, che fissa l’aggiustamento strutturale per il 2018 allo 0,3%. Sul piano concreto, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha aperto a possibili interventi su diversi temi sensibili. A partire dalla sanità. Questo, premettendo che «le risorse limitate, come è chiaro a tutti, permettono di rimuovere le clausole di salvaguardia che costituirebbero un freno e un pericolo al consolidamento della crescita se non disattivate».
Nell’ambito dei vincoli di bilancio concordati con l’Ue, ha sottolineato «rimangono risorse limitate ma che possono essere estremante utili in contesto strategia crescita inclusiva e che permettono di intervenire con misure specifiche per contrastare la povertà e aiutare l’occupazione giovanile». Poi, riferendosi alla discussione in aula, ha aggiunto: «Molti hanno citato il sistema sanitario. E’ un ambito nel quale valutare misure di miglioramento e di efficientamento». Per il resto, c’è la risoluzione di maggioranza. Completa sterilizzazione delle clausole di salvaguardia sull’Iva nel 2018; promozione dell’aumento dell’occupazione, in particolare a tempo indeterminato per i giovani, mediante nuovi interventi di decontribuzione del lavoro; rivedere gradualmente il meccanismo del cosiddetto superticket, al fine di contenere i costi per gli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico: sono questi gli impegni principali che il governo dovrà rispettare, inserendo le misure necessarie nella prossima legge di bilancio.
«L’apertura del Governo al superamento del superticket non mi stupisce. Questo tema è allo studio da parte del gruppo di lavoro sanità del PD già dallo scorso dicembre» così il Responsabile Sanità del PD, Federico Gelli, commenta la relazione di maggioranza alla Nota di aggiornamento del DEF. «Non a caso ad inizio aprile avevo rilanciato questa proposta dopo aver appreso della volontà di riaprire un tavolo di confronto sul ticket tra Governo e Regioni. La revisione del sistema di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini era già parte integrante del Patto della salute approvata dal Senato che impegna il Governo a rivedere gradualmente il super ticket».
«Il superticket introdotto nel 2011 dal Governo Berlusconi – spiega – ha creato effetti distorsivi a carico dei cittadini sui quali non possiamo più tacere. Per le persone, infatti, è ormai diventato più conveniente in termini economici rivolgersi al privato per buona parte delle prestazioni specialistiche. Investire circa 500 milioni per abolire questo balzello sarebbe un segnale importante di vicinanza ai cittadini, contribuirebbe alla realizzazione di un servizio sanitario più equo e tornerebbe a rendere competitivo il servizio pubblico» conclude Gelli.