L’Ordine del giorno, a prima firma Maria Teresa Bellucci (FdI): «Si salvaguardino solamente professionisti meritevoli che hanno titolo per proseguire nell’esercizio della professione e si impedisca agli abusivi di trarre ingiusti, inconcepibili e immotivati vantaggi». Il plauso di Nursing Up: «Si aggiusti il tiro sugli elenchi speciali delle professioni sanitarie»
«La Camera impegna il Governo ad assumere ogni utile iniziativa volta a prevedere l’introduzione di elementi qualitativi atti a salvaguardare solamente quei professionisti meritevoli che, pur non potendo oggi conseguire l’equivalenza, hanno titolo per proseguire nell’esercizio della professione e al tempo stesso impedire agli abusivi di trarre ingiusti, inconcepibili e immotivati vantaggi da questa situazione». È il testo di un Ordine del giorno, a prima firma Maria Teresa Bellucci di Fratelli d’Italia, accolto dal governo come raccomandazione in sede di esame finale della manovra economica lo scorso 29 dicembre. E la «situazione» a cui si fa riferimento è la norma prevista in Legge di Bilancio che consente di esercitare una delle professioni sanitarie individuate dalla legge 3 del 2018 anche senza il possesso di un titolo abilitante per l’iscrizione all’albo professionale; basta aver lavorato per un periodo minimo di 36 mesi, anche non continuativi, negli ultimi 10 anni.
Quella che è stata subito definita da più parti una “maxi-sanatoria” continua ad essere nell’occhio del ciclone, quindi, ma l’introduzione di «elementi qualitativi» potrebbe aggiustare il tiro. Era quanto richiesto, ad esempio, da Alessandro Beux, Presidente dell’Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. «Degli elementi qualitativi sono indispensabili per capire chi, tra quelli che sono entrati nel sistema sanitario pur non possedendo oggi un titolo idoneo all’iscrizione all’albo, possa continuare ad esercitare», ha dichiarato Beux ai nostri microfoni qualche giorno fa.
Arriva il plauso per l’Odg anche da parte del sindacato degli infermieri Nursing Up: «Apprendiamo con piacere che il Governo si sia reso conto delle grosse criticità rappresentate dalla norma e dai rischi che questa potrebbe comportare – si legge in una nota -. Ribadiamo anche il principio secondo il quale nessuno può improvvisarsi professionista sanitario senza possederne conoscenze, competenze e capacità comprovate da un idoneo corso di studi e dal riconoscimento da parte delle istituzioni formative a ciò abilitate».
«Troviamo incomprensibile – conclude Nursing Up – l’avvenuta introduzione di norme che producono un grave impatto sul sistema professionale attraverso l’utilizzo di un siffatto espediente legislativo. Ci chiediamo in definitiva se non fosse stato meglio dedicare alla questione uno specifico provvedimento in cui dettagliare i destinatari e gli obiettivi sottesi, invece di creare un potenziale varco anche per taluni abusivi che, lo ribadiamo con le parole del documento, “non devono e non possono essere in alcun caso salvaguardati da Istituzioni e leggi dello Stato”».