Mario Draghi sale al Quirinale. Quasi in contemporanea parte il totoministri: tra i nomi Cartabia, Panetta e Cottarelli. Potrebbe restare Lamorgese. Alla Salute una svolta con la virologa Ilaria Capua
Mario Draghi ha accettato con riserva l’incarico di formare un nuovo governo dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo il fallimento del mandato esplorativo di Roberto Fico, la crisi aperta da settimane dopo le agitazioni di Italia Viva si risolve con un’ipotesi di governo tecnico guidato da un esperto senza partito.
«Questo è un momento difficile – ha detto Draghi, intervenendo in uscita dal colloquio al Quirinale – una drammatica crisi sanitaria con gravi effetti su vita persone, economia e società. Servono risposte all’altezza della situazione e con questa speranza e impegno rispondo positivamente alla richiesta del presidente Mattarella di formare un governo».
«Vincere la pandemia – ha aggiunto – realizzare la campagna vaccinale, dare risposte alle difficoltà quotidiane dei cittadini e rilanciare il paese sono le sfide da affrontare. Abbiamo la Possibilità di fare molto per il futuro del paese con le risorse europee. Mi rivolgerò al Parlamento, sono fiducioso che dal confronto con partiti e forze sociali emerga unità, capacità di una risposta responsabile e positiva alle richieste del Presidente della Repubblica».
Ora Draghi dovrà accertare il sostegno dei partiti e formata la lista di ministri, provvederà a sciogliere la riserva. Al momento le “certezze” sarebbero l’appoggio di Italia Viva e Forza Italia. Ci sono poi Lega e Pd che mostrano approvazione ma non si sbilanciano. Il “no” arriverebbe invece da Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia. Ma si tratta di supposizioni fatte prima dei rispettivi colloqui tra Draghi e gli esponenti di partito.
Intanto è già partito il totoministri che accompagna sempre un nuovo incarico di governo. Tutti sembrano concordare sulla possibilità di una “rosa di esperti” che ricalchi quella creata durante il governo di Mario Monti. Tra i nomi discussi quello dell’ex presidente della Consulta Marta Cartabia, che sarebbe la prima candidata per il Ministero della Giustizia. Al Ministero degli Interni potrebbe invece restare Luciana Lamorgese, unica considerata “tecnica” nel governo attuale.
Per il Ministero dell’Economia c’è invece un dubbio sulla possibilità che Draghi lo tenga ad interim, come inizialmente accadde con Monti. Ma circola prepotente anche il nome di Fabio Panetta, economista a capo del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea dal 1 gennaio dello scorso anno. Se però, come accaduto durante lo scorso anno quando si parlava di sostituire Gualtieri, Panetta dovesse rendersi indisponibile, torna anche il nome di Carlo Cottarelli.
Il Ministero della Salute appartenuto a Roberto Speranza nel durissimo periodo di pandemia, potrebbe questa volta essere affidato a una donna. Nello specifico a Ilaria Capua, virologa e già deputata dal 2013 al 2016. Protagonista delle discussioni scientifiche nell’ultimo anno ed esperta di virus influenzali. Sarebbe una scelta guidata dalla necessità, ancora molto forte, di contrastare i contagi da Covid-19 e fare di questo una priorità di governo.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato