L’Italia tra i Paesi più virtuosi per prevenzione e terapie tempestive ed efficienti. I dati del rapporto Eurostat sulle morti evitabili
Due terzi dei decessi che si sono registrati tra gli under-75 nel 2016 nei Paesi dell’Unione Europea potevano essere evitati. Parliamo di circa un milione di persone che potevano essere salvate grazie alla prevenzione o a cure tempestive ed efficaci. È il quadro dipinto dall’Eurostat nel suo annuale aggiornamento dei dati relativi alle morti evitabili.
Ma in questo scenario, l’Italia registra numeri decisamente più bassi rispetto alla maggior parte degli altri Stati. Segnale incontrovertibile dell’efficienza di un Sistema sanitario universalistico che, nonostante tutti i problemi che lo affliggono, risulta ancora il più valido.
Nel 2017, è stata infatti l’Italia a registrare il tasso più basso di decessi per malattie evitabili: 174 ogni 100 mila abitanti. Lettonia, Romania e Ungheria hanno invece registrato le percentuali più alte del vecchio continente, superando le 500 morti evitabili per 100 mila abitanti.
Ma in Italia ci sono stati anche meno morti per malattie che potevano essere trattate (meno di 70 per 100 mila abitanti) e decessi che potevano essere prevenuti (107 per 100 mila abitanti).
Guardando alle cause delle morti evitabili, le principali sono stati eventi cardiovascolari (che hanno causato 151.000 morti tra gli under 75) e tumori ai polmoni (149.000), seguiti da malattie cerebrovascolari, cancro colorettale e disordini legati all’alcol. Queste cinque cause insieme hanno determinato il 65% dei decessi evitabili. In Italia, la maggior parte delle morti tra gli under 75 che potevano essere evitate è stata causata dal cancro colo-rettale.