Il virus si diffonde con una media di 81 casi a settimana. I dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)
Sono quasi duemila le vittime dell’epidemia di Ebola che continua ad estendersi in Congo. A far registrare due casi, è ora la provincia di Sud Kivu, finora non interessata dalla circolazione del virus. I dati sono stati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
L’attuale epidemia di Ebola, iniziata il primo agosto 2018, è la seconda più grande della storia e ha colpito le province del Nord Kivu e Ituri, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Tuttavia, come affermato dal ministero della Sanità congolese, nonostante gli sforzi di contenimento, il virus si è esteso ora anche nella provincia del Sud Kivu. A essere colpiti una donna di 24 anni, ora deceduta, e il suo bambino di 7 mesi, ora in cura: entrambi avevano visitato alcuni giorni prima la città di Beni, epicentro dell’epidemia.
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Mentre gli operatori lottano anche contro la sfiducia della popolazione locale nei confronti delle autorità sanitarie, a dar conto del numero delle vittime è un nuovo report dell’Oms: i casi di contagio, aggiornati al 13 agosto, sono stati 2.842 (2.748 confermati e 94 probabili), di cui il 30%, ovvero 815, bambini sotto i 18 anni. Mentre 1.905 risultano essere i deceduti. L’epidemia, precisa l’Oms, continua con un’intensità di trasmissione simile alle ultime settimane, con una media di 81 casi a settimana.
«I rischi per l’Italia a mio avviso sono analoghi a quelli di quattro anni fa», aveva spiegato meno di un mese fa, l’infettivologo Fabrizio Pulvirenti, primo italiano a contrarre la malattia nel 2016, quando con Emergency era in Sierra Leone proprio per salvare le vite di chi aveva contratto quel virus. In seguito all’infezione, Pulvirenti venne trasferito in Italia e guarì grazie alle cure dell’eccellenza italiana “Lazzaro Spallanzani”. «Ovvero, se Ebola dovesse arrivare in Italia, – continua Pulvirenti – arriverà con qualche operatore che si trasferisce in Congo per prestare assistenza e che occasionalmente può contagiarsi. È anche vero che i voli verso Roma da quella regione dell’Africa sono forse appena più frequenti rispetto a quelli del resto del continente, però i controlli ci sono».
Proprio le modalità di prevenzione attraverso il riconoscimento della sintomatologia e la gestione del contagio sono alla base del primo corso italiano ECM totalmente dedicato al virus Ebola. Il corso Fad (Formazione a Distanza) è curato da Consulcesi Club grazie anche alla collaborazione del dottor Fabrizio Pulvirenti.