Sull’Educazione Continua in Medicina Stefano De Lillo, ex presidente facente funzioni Agenas, non ha dubbi: «È assolutamente importante. Io personalmente inserirei delle premialità a livello di carriera»
Un libretto, anche informatico, per registrare l’aggiornamento professionale dei medici. È la proposta del medico e senatore Stefano De Lillo, ex presidente facente funzioni Agenas, intervenuto durante il convegno di presentazione dei “10 punti per una sanità europea”, il programma di Forza Italia in vista delle elezioni del prossimo 26 maggio.
La proposta di un libretto che certifichi l’avvenuta formazione è una delle tante presentate in queste ultime settimane da più parti per far fronte al mancato aggiornamento professionale dei camici bianchi. Il problema è salito alle cronache dopo il “caso Aosta”, la sentenza della Commissione Albo Odontoiatri di Aosta che per la prima volta ha sanzionato un medico non in regola con il percorso formativo. Un caso finito anche davanti alle telecamere del noto programma televisivo Striscia la Notizia.
Senatore, sono dieci i punti per la sanità in europea che ha presentato il presidente Tajani. Tra questi dieci punti quali sono quelli che lei giudica più importanti?
«10 proposte per migliorare una sanità che già è un’eccellenza nel mondo, la sanità italiana è un’eccellenza mondiale. Temiamo che i soldi del bilancio nazionale siano destinati e persi in interventi assistenzialistici e che tolgano risorse alla nostra sanità, al fondo sanitario nazionale, alla stabilizzazione dei medici, all’assunzione di nuovi medici, ai piani di prevenzione, ai pronto soccorso, questa è una nostra grande preoccupazione. Un’altra preoccupazione è quella che l’inserimento di anticipi pensionistici come Quota 100, non programmate, possano sguarnire i nostri ospedali di personale medico che spesso già è molto carente. Molti medici di medicina generale stanno andando in pensione, c’è il blocco del turn over in tante regioni, come la Regione Lazio dal 2008. Temiamo che i nostri ospedali possano perdere quote numericamente importanti di personale medico».
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Tra le proposte ci sono anche gli investimenti per la formazione. Recentemente c’è stata una sentenza che ha visto la prima sanzione in Italia per un medico che non ha adempiuto alla formazione continua, come valuta questo caso?
«La formazione continua è assolutamente importante. Io personalmente inserirei delle premialità a livello concorsuale, a livello di carriera, per quei medici che seguono un aggiornamento. Ed è importante arrivare anche ad un libretto, anche informatico, della formazione di un medico così che chiunque possa scegliere il proprio medico in base alla formazione che ha svolto, così da diventare sempre più specifica»