Il direttore dell’Agenzia europea del farmaco Guido Rasi: «Il trasloco è un rompicapo, uno spreco di tempo, energie e risorse, che impedisce il corretto funzionamento dell’ente»
Il governo italiano ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea contro la decisione di traslocare ad Amsterdam la sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Lo conferma in una nota la Farnesina, precisando che il nuovo ricorso, che si collega a quello presentato un anno fa e tuttora prendente davanti alla Corte, «conferma la determinazione italiana a far debitamente verificare, a livello giurisdizionale, la legittimità delle procedure seguite per stabilire la nuova sede dell’Ema, a fronte del fatto che la candidatura di Milano offriva tutte le garanzie immediate per la continuità operativa di un’agenzia UE fondamentale per la tutela della salute dei cittadini dell’Unione Europea».
La sede dell’Ema, in base al suo statuto, deve infatti essere in uno stato dell’Unione. Attualmente a Londra, all’indomani della decisione della Gran Bretagna di lasciare l’UE, è stato necessario valutare il trasferimento dell’Agenzia. Le ultime candidate erano proprio Milano ed Amsterdam, che alla fine è stata selezionata tramite sorteggio. «È paradossale – commenta Paolo Grimoldi, deputato della Lega e vice presidente della Commissione Esteri della Camera – che l’Ema sia stata assegnata ad Amsterdam che, non avendo una sede pronta, sta causando ritardi enormi, e non a Milano, che aveva una sede prestigiosa già pronta e che avrebbe garantito continuità nell’attività e rapidità nel trasloco dell’Agenzia del Farmaco da Londra».
È il direttore dell’Ema Guido Rasi a spiegare quanto il trasloco ad Amsterdam sia «un rompicapo, uno spreco di tempo, energie e risorse». La nuova sede, infatti, non sarà disponibile prima del 2020, ed il trasferimento comporterà la perdita di un quarto dei 900 posti di lavoro. «Affinchè un ente regolatore funzioni – prosegue Rasi in un’intervista a Le Monde, ha bisogno di un’organizzazione efficace. Purtroppo si è fermata a causa del trasloco. Da fuori può sembrare che nulla sia cambiato, ma non è così», conclude.
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