Scaccabarozzi (Farmindustria): «Per il Financial Times siamo in pole position». Boldrini: «Sarebbe un’ottima opportunità». Lunedì la scelta definitiva della nuova sede dell’Agenzia Europea del Farmaco
«Non voglio pronunciarmi perché sono scaramantica, ma per l’Ema siamo pienamente in partita» lo dichiara il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine dell’evento ‘Salute, sport e movimento fisico’ presso la sede ministeriale a Lungotevere.
«In queste ore ho incontrato colleghi ministri di altri paesi e ci hanno garantito ulteriori voti» il Ministro è ottimista sul trasloco dell’Agenzia Europea del Farmaco che lunedì prossimo conoscerà la sede prescelta dal Consiglio Affari Generali formato dai 27 stati membri UE riuniti presso la Commissione europea nella città fiamminga.
Stesso ottimismo anche il Premier Paolo Gentiloni che, in questi giorni a Goteborg (Svezia), a margine del Summit sociale dei insieme ai capi di Stato e di governo Ue, dichiara: «La partita è molto competitiva ma l’Italia ha delle buone carte da giocare».
«Abbiamo incassato l’ok da parte del Portogallo, della Slovenia ed ora, sembra, anche dalla Germania, ed i bookmakers inglesi ci danno a 1.2» spiega il Presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, in occasione della presentazione del ‘Rapporto sulle biotecnologie del settore farmaceutico in Italia 2017’. «Anche l’autorevole Financial Times ha messo Milano al primo posto per l’assegnazione della sede Ema». Dunque, ha concluso Scaccabarozzi, «resto fiducioso e spero di essere lunedì prossimo sotto il Pirellone a festeggiare».
«Siamo tutti in attesa mi auguro che ci sia una risposta positiva» ha detto il Presidente della Camera, Laura Boldrini, secondo la quale «Milano è una città europea che svolgerebbe molto bene il proprio ruolo sarebbe una buona opportunità per questa città che è già una città molto aperte e che ha delle expertise molto riconosciute».
Ma come avverrà la scelta? Per aggiudicarsi la partita, l’Italia che ha candidato Milano come città prescelta per ospitare l’Agenzia, deve ottenere almeno 14 voti su 27 voci. Se nessuna delle città candidata dovesse arrivare a 14 preferenze, le prime tre più votate andranno al ‘ballottaggio’ e ogni Stato potrà obbligatoriamente avanzare una sola preferenza.