Attuare una riforma a livello legislativo, potenziare il numero di mezzi di soccorso disponibile sul territorio ed incrementare la formazione continua. Sono queste le prime azioni da compiere, le più urgenti, a supporto della Società italiana sistema 118 (Sis118), evidenziati dal Presidente Mario Balzanelli, in occasione del XXII Congresso nazionale della stessa Società, che si è svolto a Caserta dal 10 al 12 aprile. Il primo intervento al centro dell’appello del presidente Sis118 è “una riforma legislativa che determini un significativo, indispensabile potenziamento del modello organizzativo del sistema e una drastica valorizzazione delle condizioni contrattuali, di benessere lavorativo e di tutela legale dei suoi operatori tutti, medici, infermieri, autisti-soccorritori”.
Secondo, prosegue Balzanelli, serve “una espansione appropriata e massiva delle potenzialità operative del sistema, sia logistiche, con incremento del parco mezzi di soccorso nelle varie regioni, perché siano rigorosamente rispettati i tempi di percorrenza in area urbana ed extraurbana, secondo gli standard temporali previsti dal legislatore, sia tecnologiche affinché si utilizzino da adesso le più moderne risorse messe a disposizione dalla telemedicina, dall’intelligenza artificiale e dall’areospazio, per ottimizzare in modo rilevante tutti i percorsi della gestione tempo dipendente dei pazienti acuti e critici”. Terzo intervento richiesto dal presidente: “Lo sviluppo, di carattere permanente e ricorrente, di percorsi avanzati di formazione e di addestramento di tutti gli operatori, da rendersi uniformi a livello nazionale, centrati sui nuovi scenari resi possibili dalle nuove frontiere della simulazione e della realtà virtuale”.
“Va realizzata – aggiunge Roberto Mannella, direttore della Centrale operativa 118 casertana – una virtuosa integrazione del Sistema di emergenza territoriale 118 in ambito bilaterale, sia nei confronti della medicina del territorio, e quindi delle cure primarie (riforma del Dm 77), sia nei confronti della rete ospedaliera costituita dai Dipartimenti di Emergenza di I e di II livello (riforma del Dm 70). Il Sistema di emergenza territoriale 118 è la dimensione ‘cerniera’ finalizzata alla ottimizzazione di tutti i percorsi gestionali del paziente acuto, sia in condizioni cliniche di emergenza-urgenza, che devono essere affidati, nel momento immediatamente successivo alla stabilizzazione effettuata dal 118, alla rete ospedaliera di area critica di riferimento, sia in condizioni di acuzie minore, che devono essere affidati, previo inquadramento e gestione iniziale che auspichiamo vengano effettuati nei Punti di primo intervento 118 (Postazioni medicalizzate fisse), alle Case della salute e agli Ospedali di comunità”, conclude lo specialista.
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