I temi del Congresso nazionale della Società Italiana d’Igiene a Roma. La sua cinquantaseiesima edizione coincide, quest’anno, con il World Congress on Public Health e per l’occasione sono riuniti circa 3.000 partecipanti da tutto il Mondo
“La campagna di vaccinazione contro il SARS-Cov-2 ha fatto emergere un problema: la scarsa sensibilità da parte di una piccola parte della popolazione relativamente all’efficacia dei vaccini”. Queste le parole di Roberta Siliquini, Presidente della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, in occasione della cerimonia di apertura del Congresso nazionale della Società Italiana d’Igiene a Roma. La sua cinquantaseiesima edizione coincide, quest’anno, con il World Congress on Public Health e per l’occasione circa 3.000 partecipanti da tutto il Mondo sono riuniti al centro conferenze Ergife dal 2 al 6 maggio 2023.
Un problema, quello dell’esitazione vaccinale, legato a molteplici fattori quali “la perdita di fiducia nelle istituzioni e nelle loro modalità di comunicazione”. Per la professoressa Siliquini, dunque, è centrale “affrontare il tema della fiducia nelle istituzioni e nella scienza attraverso corrette campagne informative ed analisi di coloro che hanno scarsa fiducia nella scienza, al fine di essere pronti per eventuali nuove pandemie causate soprattutto da zoonosi”.
Riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una delle minacce più preoccupanti per la salute globale, la battaglia contro l’esitazione vaccinale è una priorità anche per la sanità italiana. Di qui la scelta di dedicare la prima sessione plenaria a questo tema, dal titolo “Strategie di contrasto all’esitazione vaccinale: il ruolo della sanità pubblica”.
La riduzione delle attività vaccinali durante la pandemia, insieme alla paura di esporsi al rischio di contrarre l’infezione, hanno determinato una diminuzione complessiva della copertura delle vaccinazioni routinarie. Secondo dati di WHO e UNICEF, il 2021 ha segnato una riduzione delle coperture vaccinali del 5% più basse rispetto al periodo pre-pandemico: la più imponente battuta d’arresto degli ultimi 30 anni. Anche la stessa campagna di vaccinazione anti-Covid-19 ha dovuto fare i conti con la vaccination fatigue che ha contribuito a frenare la copertura di terze e quarte dosi determinando una carente aderenza alle dosi di richiamo.
In questo contesto post-pandemico, le sfide che si prospettano per i professionisti di sanità pubblica sono tante. Se, da un lato, si è al lavoro per pianificare strategie volte a recuperare le vaccinazioni mancate, dall’altro si opera in un contesto molto diverso dal passato sia da un punto di vista sociale ed economico che comunicativo. Per esempio, l’infodemia ha contribuito alla diffusione di una quantità eccessiva di informazioni sanitarie, a volte poco accurate o addirittura intenzionalmente alterate. E mentre i nuovi mezzi di comunicazione sfidano i professionisti della sanità pubblica “a tenere il passo”, rappresentano anche un’ottima opportunità per monitorare eventuali gap nei livelli di conoscenza della popolazione in merito alle vaccinazioni. In questo senso, l’adozione del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 sarà uno step di fondamentale importanza per garantire un’erogazione uniforme dell’offerta vaccinale in tutta Italia.
Di web e comunicazione in ambito sanitario si è parlato sempre martedì 2 Maggio, per esempio grazie all’intervento di Francesca Scotton a proposito del progetto Mitosi rivolto alle donne in gravidanza della regione Veneto. Invece, di infodemia e social network usati a scopo divulgativo si parlerà soprattutto nelle giornate del 4 e 5 Maggio, adottando un punto di vista più tecnico. Nel pomeriggio di giovedì si terranno infatti i workshop “Advancing and building infodemic management training for public health: Introducing the Society for Infodemic Management” (presso la sala Cesarea, alle 14:30) e “Addressing the infodemic from a health information equity lens” (sala Massalia, ore 15:30). Seguirà poi un panel dedicato a “Le nuove forme di comunicazione: fattore strategico per la prevenzione e promozione della salute” con Miryam Mansour, esperta di comunicazione inclusiva. Di social network si parlerà soprattutto nel pomeriggio di venerdì: Valerio Flavio Corona illustrerà il ruolo di Instagram nella promozione e prevenzione della salute, Jenny M. Frasco si concentrerà sul fenomeno degli youtubers nella politica sanitaria, Leonor Bacelar-Nicolau analizzerà le prestazioni su Facebook delle agenzie sanitarie prima e dopo l’avvento del Covid-19.
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