L’ex Sottosegretario al Lavoro contesta la manovra finanziaria: «Su sanità e sociale poco o niente e sul Terzo settore sono da valutare gli effetti dell’aumento dell’Ires»
Incentivare il welfare aziendale per aiutare le persone con disabilità. La proposta è del deputato della Lega ed ex sottosegretario al Lavoro del primo Governo Conte Claudio Durigon, sindacalista di lungo corso nelle fila dell’Ugl che ne ha parlato a margine dei premi PreSa – Prevenzione e Salute. Durigon contesta la manovra finanziaria 2020 appena approvata dal Senato anche in ambito sociale e sanità («c’è poco o niente») mentre sottolinea come il terzo settore potrebbe essere penalizzato dalle norme sull’Ires.
Onorevole si parla di disabilità, fragilità e ruolo della previdenza sociale. Al di là dei sussidi, cosa può fare la previdenza sociale?
«Dagli studi che abbiamo si evince che essere precoci nelle diagnosi può essere determinante in modo da poter dare risposte: non si tratta solo di equilibrare i costi ma anche di essere efficienti. Ascoltando la testimonianza di alcune persone con disabilità mi sono emozionato e ho pensato, vedendo la loro forza, che il fragile sono io. Queste cose ti fanno capire quanto la vita è importante. Come legislatore possiamo dare di più per aiutare a fare i test precoci. Faccio l’esempio del lavoro: non c’è solo la previdenza ma un elemento fondamentale sono anche le politiche di welfare. Mi riferisco al welfare aziendale. Bisogna incentivare quello che è il welfare aziendale sul sanitario in modo da dare supporto a quello che è il sistema sanitario pubblico. Offrire efficienza per ridurre al minimo questi disagi».
Manovra 2020, sul sociale e sanità cos’è che non vi convince?
«Sul sociale e sanità c’è poco. Non ho visto una visione. Sul terzo settore rimane tutto come prima, sull’Ires vorrei vedere anche se ci sono effetti sul terzo Settore. Detto questo, siamo davvero in una fase negativa per l’economia italiana e le ricadute di tutte queste tasse che vengono messe si faranno sentire. Poi c’è un po’ un gioco: dicono ‘le abbiamo tolte, le abbiamo messe, le abbiamo spostate’. In realtà stanno togliendo soldi dalle tasche degli italiani».
L’abolizione del superticket è solo dal primo settembre 2020. Una scelta che potrebbe portare dei problemi a chi verrà dopo…
«Un problema che vorrei avere volentieri, sapremmo come risolverlo».