«Stiamo pensando di rendere obbligatori per i bambini undici vaccini per un periodo di tempo limitato, che potrebbe essere di cinque o dieci anni». È quanto ha dichiarato il ministro della salute francese Agnès Buzyn in un’intervista a “Le Parisien”. In Francia oggi sono tre i vaccini obbligatori (difterite, tetano e poliomielite); a questi, il […]
«Stiamo pensando di rendere obbligatori per i bambini undici vaccini per un periodo di tempo limitato, che potrebbe essere di cinque o dieci anni». È quanto ha dichiarato il ministro della salute francese Agnès Buzyn in un’intervista a “Le Parisien”. In Francia oggi sono tre i vaccini obbligatori (difterite, tetano e poliomielite); a questi, il ministro vorrebbe aggiungerne altri otto: pertosse, morbillo, epatite B, meningococco C, pneumococco, HIB (Haemophilus influenzae di tipo B), orecchioni e rosolia.
Con una percentuale di copertura vaccinale tra le più basse in Europa, «il sistema attuale pone un serio problema di sanità pubblica. In alcuni casi, l’obbligo è un’ottima cosa per permettere alla società di evolvere», ha continuato il neo ministro, sottolineando come il morbillo abbia già causato la morte di 10 bambini dal 2008 e che la copertura vaccinale contro questa malattia sia del 75% quando dovrebbe giungere al 95%.
Mettendo in risalto l’ostilità di parte dei francesi nei confronti dei vaccini, è secca la replica del ministro: «Questa cosa è paradossale. Da una parte i francesi vogliono un vaccino ogni qual volta compare un virus, come nel caso di ebola o di Zika. Poi però dubitano sugli effetti di quelli già esistenti. Ci siamo dimenticati che i vaccini hanno salvato miliardi di vite, mentre ci preoccupiamo di effetti secondari, il cui legame con i vaccini in moti casi no può essere provato. Pasteur, il loro inventore, si starà rivoltando nella tomba. La vaccinazione è necessaria per proteggere l’insieme della società». Infine, il ministro sta pensando di rendere obbligatorie anche le vaccinazioni per il personale sanitario: «Ne discuteremo con l’ordine dei medici e dei farmacisti, ma non capisco proprio coloro che non si immunizzano, facendo correre dei rischi ai propri pazienti».
Per approfondire l’argomento, leggi l’intervista su “Le Pariesien”
Effetto Brexit: calo del 96% degli infermieri UE che si trasferiscono in Gran Bretagna
Nel luglio 2016 1304 infermieri provenienti dall’Unione Europea sono stati iscritti nel registro del Nursing and Midwifery Council (NMC), che tiene il conto di tutti gli infermieri che operano in Gran Bretagna, sia nel servizio sanitario pubblico che privato. Lo scorso aprile, nello stesso registro, ne sono stati registrati solo 46. Il crollo delle richieste risulta quindi pari al 96%. Effetto della Brexit, e delle tante incognite che si porta dietro. L’NMC segnala tra le possibili cause di questo calo anche l’introduzione del test di lingua inglese. Un campanello d’allarme per tutto il Sistema sanitario britannico, che già combatte con la mancanza di infermieri. E la situazione non può che peggiorare: per i sindacati, mancano almeno 40mila infermieri, e presto sarà difficile assicurare le cure di cui i pazienti hanno bisogno. Un portavoce del ministero della salute britannico ha quindi sottolineato come la presenza di infermieri europei ricopri un ruolo importante per l’NHS e come il tema dovrà essere una priorità nei negoziati per la Brexit. In totale, sono 650mila gli infermieri sul registro dell’NMC: di questi, 36mila hanno studiato in paesi UE, 67mila provengono da paesi extra UE e il resto sono del Regno Unito.
Per approfondire l’argomento, leggi la BBC
Lo studio: se la mamma è obesa il rischio di avere un bambino con malattie congenite è più alto
Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, le donne obese hanno maggiori possibilità di avere figli con seri problemi di salute alla nascita, che includono difetti del cuore, anomalie digestive, malformazioni dei genitali o degli arti. I figli di donne in sovrappeso, invece, rischiano maggiormente di avere problemi di salute nel primo anno di vita. Il legame causale è evidente: più aumenta il peso, più aumenta il rischio, pari al 3,5% per mamme in sovrappeso, al 3,8% per mamme obese, e sale fino al 4,7% in casi di obesità più gravi. Inoltre, è stato anche osservato come le donne in sovrappeso siano meno propense ad assumere integratori di acido folico, che aiutano a proteggere il bambino da alcune malattie congenite.
Lo studio ha esaminato più di 1milione e 200mila nascite, avvenute in Svezia tra il 2001 e il 2014, e offre una delle prove più interessanti dimostrate finora sul legame tra obesità in gravidanza e malattie congenite.
Alla luce di questi risultati, i ricercatori esortano quindi le donne che hanno intenzione di avere un bambino a seguire uno stile di vita salutare e raggiungere il peso corretto prima del concepimento.
Per approfondire la notizia, leggi il Guardian