Il Presidente del Consiglio ha convocato un CdM prima di recarsi da Sergio Mattarella a rimettere il mandato. Potrebbe ottenere un reincarico per verificare se esiste la possibilità di allargare la maggioranza. Forza Italia pronta per un esecutivo di unità nazionale. Il Ministro della Salute Speranza si schiera al fianco del premier
Dopo una settimana di trattative per allargare la maggioranza senza risultati tangibili, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso di salire al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Un passo indietro per farne due avanti: l’obiettivo è la costituzione di un Conte Ter con una maggioranza che possa allargarsi agli ormai famigerati “costruttori” e possa forse recuperare un legame con Italia Viva.
Giuseppe Conte ha così convocato un Consiglio dei Ministri in cui ha comunicato la sua intenzione di rassegnare le dimissioni per poi recarsi al Colle a rimettere l’incarico nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che avvierà un giro di consultazioni che dovrebbe concludersi in 48 ore. Il Capo dello Stato a quel punto potrebbe conferire un incarico esplorativo per verificare se c’è una maggioranza in Parlamento.
Intanto i principali partiti dell’attuale maggioranza continuano a sostenere l’avvocato di Volturara Appula: Pd, M5S e Leu hanno pubblicamente sostenuto che il nuovo esecutivo dovrà essere guidato da Conte. Anche il Ministro della Salute Roberto Speranza ieri ha voluto manifestare la sua vicinanza al premier: «Giuseppe Conte è la persona giusta per guidare il Paese in una fase così difficile. Sono al suo fianco» ha scritto in un tweet.
Resta da capire se l’ex premier Matteo Renzi abbia ancora intenzione di sostenere Giuseppe Conte o miri piuttosto a un esecutivo con una maggioranza allargata, magari la famosa ‘maggioranza Ursula’ che ha sostenuto in Europa la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen: M5S, Pd e Forza Italia. Uno scenario che vedrebbe in pole per Palazzo Chigi un esponente dem (si parla di Lorenzo Guerini e Dario Franceschini).
In avvicinamento alla maggioranza potrebbero esserci gli esponenti dell’Udc e quelli di Cambiamo!, anche se al momento le due forze politiche si dicono favorevoli solo a un esecutivo di unità nazionale. In questo caso è molto improbabile che l’inquilino di Palazzo Chigi possa essere ancora l’avvocato pugliese: si fanno i nomi di Carlo Cottarelli e di Marta Cartabia oltre a quello di Mario Draghi.
Ancora prematuro ipotizzare chi possa essere il nuovo titolare di Lungotevere Ripa. Con un Conte Ter in pole resta l’attuale Ministro della Salute Roberto Speranza. Ma in caso di cambiamento del quadro politico è ipotizzabile che anche questa casella possa vedere un avvicendamento.
Resta sullo sfondo lo scenario delle elezioni, caldeggiate da Lega e Fratelli d’Italia. Allo scioglimento delle Camere si potrebbe arrivare solo nel caso in cui la crisi politica dovesse avvitarsi, eventualità non impossibile ma sicuramente piuttosto improbabile. Il grosso dei gruppi parlamentari non vuole tornare al voto. Inoltre due mesi di campagna elettorale complicherebbero il varo del Recovery Plan che va inviato a Bruxelles entro aprile.
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