Il direttore dell’Aifa Li Bassi: «È necessario un aggiornamento continuo del prontuario farmaceutico per coniugare innovazione, esigenze di salute della popolazione e disponibilità di fondi»
«Nessun taglio alle risorse, piuttosto una riallocazione della spesa». Per il ministro della Salute, Giulia Grillo, gli obiettivi da perseguire con la nuova governance farmaceutica sono chiari: garantire ai cittadini farmaci con il miglior profilo rischio-benefici, mantenendo la spesa farmaceutica nella cornice finanziaria programmata.
Un’ottimizzazione delle risorse a favore della salute della popolazione che Giulia Grillo aveva invocato già prima di diventare ministro. Poco più di due anni fa, da parlamentare, aveva presentato una mozione per riorganizzare il sistema della governance del farmaco, approvata all’unanimità dalla camera dei Deputati.
Ed oggi, in veste di ministro della Salute, ha presieduto al primo importante e concreto passo che punta in questa direzione: la presentazione delle linee guida per la programmazione della nuova governance farmaceutica. Un documento che, in 21 punti, affronta le tematiche focali di questo cambiamento: dalla revisione del prontuario, al potenziamento dell’informazione sui medicinali equivalenti e biosimilari, al ruolo dell’Aifa nelle individuazioni delle equivalenze terapeutiche, fino ai rapporti con le aziende e al coinvolgimento delle associazioni dei pazienti. Linee guida che, messe nero su bianco, rappresenteranno una bussola utile a tutti coloro che, a vario titolo, prenderanno parte a questa riorganizzazione.
Tutti d’accordo sul primo punto del documento: la necessità di una revisione sistematica del prontuario dei farmaci. «Sono tornato in Italia dopo molti anni trascorsi all’estero – ha detto Luca Li Bassi, il nuovo direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del documento – e ritrovo lo stesso prontuario che avevo lasciato prima della mia partenza. Per questo motivo, il suo aggiornamento è un obiettivo che mi sta particolarmente a cuore. Il prontuario va revisionato ogni volta che se ne rileva la necessità e non solo a scadenze prefissate». Parere favorevole dal neodirettore generale dell’Aifa anche sugli altri punti del documento: «Considerando che il mio incarico all’Agenzia Italiana del Farmaco è piuttosto recente – ha aggiunto Li Bassi – è ovvio ce non ho partecipato attivamente alla stesura delle linee guida, ma ne condivido le indicazioni generali».
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Tra le tante proposte anche quella di revisionare l’elenco dei farmaci rimborsabili: «Questo vuol dire – ha spiegato il ministro della Salute – che ci saranno dei farmaci attualmente rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale che passeranno in fascia C ed altri attualmente a pagamento che, per il loro valore terapeutico aggiunto, potrebbero essere inseriti in fascia A». E sulla possibilità che qualche farmaco possa scomparire dal mercato Li Bassi ha precisato: «Non penso che Aifa sia in grado di espellere dal mercato alcun prodotto. Aifa regolamenta il mercato che potrà essere quello di fascia C, non rimborsato, piuttosto che quello di fascia A».
A chiarire gli intenti della revisione è il ministro della Salute: «L’obiettivo – ha aggiunto Giulia Grillo – è aumentare l’utilizzo di equivalenti in Italia, passando dall’attuale 18% circa, al valore medio europeo che si attesta tra il 50 e il 60%». Una scarsa diffusione che, secondo il ministro, sarebbe dovuta ad un’informazione altrettanto limitata: «Per sensibilizzare i cittadini su questo tema – ha commentato Grillo – lavoreremo di concerto con le federazioni di coordinazione dei medici. Ma ci tengo a precisare – ha aggiunto – che garantiremo al professionista la libertà di prescrizione».
Quanto tempo ci vorrà per raccogliere i primi risultati è difficile dirlo, ma il direttore dell’Aifa ha assicurato che ci si metterà immediatamente all’opera: «Inizieremo subito – ha detto Luca Li Bassi – . La gestione del portuario farmaceutico sarà continua e ragionata, dipendente anche dai nuovi farmaci che saranno messi a disposizione dei cittadini, non dimenticando – ha concluso – di coniugare questa innovazione con le esigenze di salute della popolazione e le risorse disponibili».