Vietato l’ingresso in ristoranti, alberghi, palestre, parrucchieri e attività ludiche. Limitazioni al via a dicembre dopo una fase di transizione che prevede il tampone come lasciapassare. Solo il 62% degli austriaci è vaccinato
Sono entrate in vigore in Austria le misure per contenere i contagi da Covid-19. Da oggi e per il prossimo futuro solo le persone vaccinate e i guariti dall’infezione potranno recarsi al ristorante, dal parrucchiere, in palestra, in albergo, nei luoghi di svago e assistere agli eventi sportivi. Vietato anche l’ingresso per chi non ha il vaccino nelle strutture mediche private e nelle Rsa come visitatori. Le autorità austriache l’avevano promesso e hanno attuato il “lockdown dei non vaccinati”, che però non consiste nell’impedire a chi non è immunizzato da Covid di uscire di casa, ma nel limitare le attività che prevedono contatti non necessari con le persone.
Prima ci sarà una fase di transizione di quattro settimane, in cui basterà esibire la certificazione della prima dose o l’esito negativo del tampone che in Austria è gratuito. Un po’ come il Green pass italiano, quindi. Ma si tratta solo della prima fase appunto. In seguito, a partire da dicembre, l’esito del tampone non sarà più utilizzabile a garanzia per frequentare le attività elencate. Lo scopo è quello di convincere tutti i cittadini indecisi a fare il vaccino, la popolazione vaccinata in Austria è solo il 62,39% del totale e si spera così di poter alzare i numeri.
I bambini sotto i 12 anni sono esclusi dalle nuove disposizioni, mentre nella fascia d’età 13-15 è sufficiente il test con esito negativo. Chi per condizioni mediche non può vaccinarsi contro Covid-19 avrà bisogno di un certificato e del test. A livello nazionale l’incidenza settimanale è a 599,6 casi ogni 100mila abitanti e il paese si trova alle soglie della sua quarta ondata. Già nel weekend, hanno fatto sapere le autorità austriache, il numero di vaccinazioni prenotate è aumentato sensibilmente. La popolazione indecisa sembra rispondere alla decisione del governo, anche se non sono mancate proteste.
«Il vaccino anti-Covid è la nostra cintura di sicurezza, come quando saliamo in macchina», ha detto il cancelliere Alexander Schallenberg, che poi ha citato Papa Francesco per ribadire che la vaccinazione è «un atto d’amore».
In Italia l’idea di imitare l’Austria divide gli esperti: per alcuni il Green pass obbligatorio ha già migliorato la situazione e l’ha posta sotto controllo, dunque non rende necessaria l’applicazione di una misura così severa. Per altri invece potrebbe segnare la vera svolta nel controllo della situazione epidemiologica che in caso contrario potrebbe raggiungere il suo picco a Natale.
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