Il batterio resiste alla maggior parte di antibiotici comunemente utilizzati per trattare la gonorrea. Gli allarmi sull’antibiotico-resistenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Per la prima volta, il trattamento a base di antibiotici normalmente utilizzato per curare la gonorrea è risultato inefficace. Secondo la BBC, il paziente con la peggior gonorrea al mondo avrebbe contratto la malattia durante un viaggio nel Sud Est Asiatico, dove avrebbe avuto rapporti sessuali con una donna del posto. Le autorità sanitarie britanniche stanno rintracciando altri eventuali partner dell’uomo nel tentativo di evitare la diffusione dell’infezione.
Come riportato dalla newsletter di approfondimento sul Regno Unito “Oltremanica”, l’antibiotico resistenza della gonorrea riguarda ormai decine di Paesi, anche se questo caso, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è un primato mondiale.
«Non era mai successo – ha dichiarato Gwenda Hughes di Public Health England – che risultassero inefficaci sia il principale trattamento antibiotico per la gonorrea (una combinazione di azitromicina e ceftriaxone) che molti altri antibiotici utilizzati comunemente».
L’uomo attualmente è in cura e i medici stanno provando un ultimo farmaco che potrebbe funzionare. Tra circa un mese si saprà se sarà effettivamente guarito. Le autorità hanno poi tranquillizzato la popolazione: non ci sono altri casi simili registrati ed il rischio che un batterio così potente sia trasmesso ad altri è minimo.
Ma gli allarmi sull’antibiotico resistenza della gonorrea ci sono da tempo. L’ultimo, lanciato dall’OMS, risale a luglio dello scorso anno: i dati raccolti in 77 Paesi, comunicava l’Organizzazione in una nota, dimostrano che l’antibiotico resistenza sta rendendo la gonorrea molto più complicata, e in alcuni casi impossibile, da trattare. Il batterio che la causa è infatti particolarmente intelligente: ogni volta che viene utilizzata una nuova classe di antibiotici per trattare l’infezione, il batterio evolve per resisterle.
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