Secondo un rapporto di 47 pagine gli iraniani devono fare i conti con la carenza di medicine straniere e gli aumenti dei prezzi delle cure dopo la reintroduzione delle sanzioni commerciali statunitensi
Le sanzioni imposte da Washington nei confronti di Teheran stanno minacciano il diritto alla salute degli iraniani e mettono a repentaglio l’accesso ai farmaci salvavita. Lo sostiene Human Rights Watch. Ufficialmente le sanzioni volute dall’Amministrazione di Donald Trump non colpiscono cibo, medicine o beni umanitari, ma molte aziende hanno deciso di evitare qualsiasi commercio con l’Iran per il timore di ripercussioni.
In un rapporto di 47 pagine Hrw documenta come gli iraniani debbano fare i conti con la carenza di medicine straniere e aumenti dei prezzi delle cure dopo la reintroduzione delle sanzioni commerciali statunitensi. L’Iran produce il 96% delle medicine che utilizza, ma importa più della metà delle materie prime per produrle, secondo il Sindacato delle industrie farmaceutiche iraniane. Inoltre l’Iran importa anche medicine speciali chieste da pazienti con malattie rare. Hrw ha quindi chiesto a Washington di creare un canale finanziario che permetta a società, banche e gruppi di fornire beni umanitari alle persone in Iran.
«I funzionari dell’Amministrazione Trump sostengono che stanno dalla parte del popolo iraniano, ma le sanzioni Usa contro il regime stanno minacciano il diritto iraniano alla salute, compreso l’accesso a medicine salvavita», ha detto Sarah Leah Whitson, direttrice di Hrw per il Medioriente. «La rete di sanzioni americane ha portato le banche e le aziende a evitare il commercio umanitario con l’Iran, rendendo difficile per gli iraniani che hanno malattie complicate avere le medicine e le cure che necessitano», ha aggiunto.