Dopo le dimissioni di Walter Ricciardi, altri tre figure apicali lasciano l’Istituto Superiore di Sanità. Si tratta di Giuseppe Remuzzi (componente del Cda), Armando Santoro e Francesco Vitale (membri del Comitato scientifico). A scatenare la polemica, le dichiarazioni di Remuzzi sulle motivazioni alla base delle dimissioni, riportate dall’Ansa, secondo le quali l’indipendenza scientifica dell’ente non […]
Dopo le dimissioni di Walter Ricciardi, altri tre figure apicali lasciano l’Istituto Superiore di Sanità. Si tratta di Giuseppe Remuzzi (componente del Cda), Armando Santoro e Francesco Vitale (membri del Comitato scientifico). A scatenare la polemica, le dichiarazioni di Remuzzi sulle motivazioni alla base delle dimissioni, riportate dall’Ansa, secondo le quali l’indipendenza scientifica dell’ente non sarebbe garantita. In seguito, Remuzzi ha precisato l’assenza di alcun intento polemico, ma solo una valutazione di ordine professionale, dietro alla sua decisione.
Ad ogni modo, è dura la replica del ministro della Salute Giulia Grillo: «Apprendo con incredulità che due membri apicali dell’Istituto Superiore di Sanità avrebbero lasciato il loro incarico perché, secondo quanto riportato dalle agenzie, considererebbero ormai non garantita l’indipendenza scientifica dell’ente – spiega il ministro in una nota -. Chi mette in giro queste voci, con chiari intenti politici, deve prendersi la responsabilità delle proprie affermazioni, che sono gravissime e lesive dell’onore delle istituzioni e di chi le rappresenta. Chi lancia accuse infamanti, ne risponderà nelle sedi opportune».
Il Ministro ha quindi aggiunto: «Mai alcun atto di questo governo, a partire da quelli del mio ministero, ha interferito nelle attività dell’Istituto Superiore di Sanità, né condizionato l’indirizzo programmatico o scientifico. Mai i ricercatori dell’Iss, il personale o i dirigenti hanno ricevuto pressioni rispetto al loro operato, né mai io come Ministro sono intervenuta per portare condizionamenti o ingerenze di alcun genere».
Anche i deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari sociali sono intervenuti nella polemica: «Le motivazioni riportate sono gravissime e diffamatorie, oltre che false. È chiaro che ci sono logiche politiche dietro queste dimissioni a orologeria. Si gioca a fare le vittime per infangare il ministero della Salute e, quindi, il governo».