In Francia arriva una svolta per scongiurare la variante Delta: dopo l’annuncio, quasi un milione di prenotazioni in una notte
Quasi un milione di prenotazioni per il vaccino anti-Covid in una sola notte in Francia. Come? C’entra la decisione del presidente Emmanuel Macron di ampliare la platea di attività per cui sarà necessario il Green pass e di adottare l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario entro il 15 settembre.
«La Francia sull’obbligo della vaccinazione del personale sanitario ha seguito il nostro approccio – ha commentato il ministro della Salute italiano Roberto Speranza -. Il decreto è stato approvato in Italia già il 1 aprile. Siamo stati il primo paese europeo a introdurre questo obbligo. Altri ci stanno seguendo».
Macron ha annunciato di essersi mosso in questa direzione per scongiurare una nuova ondata dovuta alla variante Delta. I casi sono in aumento in tutta Europa e ogni 5 giorni, ha detto il presidente francese, raddoppiano. Da qui la decisione di aumentare le opportunità garantite dal Green pass per i vaccinati, con la speranza di convincere gli indecisi.
Da agosto, ha annunciato, il pass sanitario sarà obbligatorio nei caffé, nei ristoranti, cinema, centri commerciali e per tutti i trasporti e le strutture mediche. Aerei, treni e pullman a lunga percorrenza inclusi. L’intenzione è poi di farne la condizione essenziale per tutti i grandi eventi come concerti e spettacoli. «La vaccinazione di tutti i francesi è l’unica via per un ritorno alla normalità», ha detto Macron nel messaggio a reti unificate.
Su Doctolib, la principale piattaforma francese che permette di fare le prenotazioni, «ci sono state 7 milioni di connessioni in pochi minuti e più di 900 mila francesi hanno preso un appuntamento per farsi vaccinare. È il doppio rispetto al precedente record che era dell’11 maggio scorso», spiega ai microfoni della radio francese Rmc Stanislas Niox-Chateau, il direttore generale di Doctolib. Il numero esatto annunciato dalla piattaforma è di 926 mila appuntamenti prenotati ieri sera.
Dai sanitari le reazioni non sono state tutte positive, specie di fronte alla minaccia di sanzioni e perdita dello stipendio per chi entro il 15 settembre non adempirà all’obbligo. Alcuni hanno dichiarato che ricorreranno per vie legali, altri hanno criticato il metodo selezionato dalla politica per convincerli. Vincent Antier, uno dei portavoce dei sanitari no vax, ha ammesso che dai messaggi che ha ricevuto è probabile che molti si dimetteranno pur di non farlo. Inoltre ha ribadito il paradosso delle tante difficoltà a prenotare il vaccino: «Ho anche colleghi che vorrebbero farlo e non sono contrari, ma non sono ancora stati chiamati».