La senatrice membro della Commissione Sanità spiega ai nostri microfoni quali sono gli aspetti positivi del Ssn da valorizzare per evitare di diminuire la qualità del servizio. Lorenzo Cesa (Segretario UDC): «Con reddito di cittadinanza e Quota 100 non si va da nessuna parte»
«Non c’è più tempo per promesse e trucchi. Bisogna agire velocemente se non vogliamo riportare il Paese in profonda crisi. Bisogna aiutare le imprese tagliando il cuneo fiscale ed è necessaria una colossale opera di sburocratizzazione, perché con il reddito di cittadinanza e quota 100 non si va da nessuna parte. Bisogna essere il più concreti possibile». Così Lorenzo Cesa, Segretario UDC (Unione Di Centro) ai nostri microfoni nel corso del Convegno “Politica & Impresa. Niente trucchi solo lavoro”. L’appuntamento è stato un momento di confronto sulle priorità del Paese e sulle iniziative da mettere in atto per cercare di risolvere uno dei problemi più pressanti in questo momento: quello del lavoro. Argomento che, per la Senatrice Paola Binetti, è l’unica vera «priorità del nostro Paese. Prima di tutto il lavoro per i giovani. È essenziale permettere che entrino nel mondo del lavoro, soprattutto in ambito sanitario, ragazzi che hanno già alle spalle 10 anni (6 di laurea e 4 di specializzazione) di esperienza, ma è anche fondamentale che non escano dal lavoro quelle persone che hanno accumulato in questi anni esperienze e competenze ai massimi livelli possibile».
La Senatrice membro della Commissione Sanità spiega di riferirsi a «chirurghi, internisti, specialisti, ma anche ad un personale infermieristico altamente qualificato. Penso a quel personale che si muove nell’ambito delle professioni sanitarie e che rende possibile il miracolo della sanità italiana. Perché non c’è dubbio che la sanità italiana oggi, nella condizione in cui siamo, rappresenti ancora un miracolo. Con risorse decrescenti, con bisogni che emergono costantemente. Noi siamo fortemente contrari a tutta una serie di misure che questo Governo sta prendendo in ambito sanitario».
Secondo la Senatrice Binetti, in questo momento ci «troviamo davanti ad orizzonti molto delicati e complessi. Quest’anno abbiamo celebrato anche i 40 anni del Servizio sanitario nazionale e si è parlato in più occasioni della necessità di rivedere alcuni passaggi. Il perno di tutto il Ssn restano però i professionisti, i medici, gli infermieri, tutte le professioni sanitarie, e a loro dobbiamo prestare una particolare attenzione, vuoi facilitando l’ingresso nella professione delle persone che già ci sono, vuoi in qualche modo offrendo condizioni interessanti per trattenere quelli che hanno ancora molto da dare e che non vogliamo che se ne vadano all’estero».